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Rifiuti: stop Regione siciliana a discarica nel catanese

24 luglio 2014 | 17.00
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"Adesso bisogna dare lo stop anche ad iter autorizzativi che prevedono la distruzione termica delle biomasse, che i cittadini si riapproprino di questa ricchezza e che si dia spazio all'impresa sana che si occupa di recupero dei materiali'' ha affermato la deputata Angela Foti, componente della commissione Ambiente e Territorio

(Infophoto)
(Infophoto)

No della Regione siciliana alla discarica in contrada Valanghe d'Inverno a Motta Sant'Anastasia, nel catanese. L'assessorato all'Energia, infatti, ha emesso il decreto con cui si blocca il rinnovo del decreto Arta 221 del 2009 che la autorizzava. Lo scorso anno i parlamentari del Movimento Cinque Stelle avevano sottoscritto una mozione all'Ars in cui si impegnava il governo alla revoca del decreto e veniva chiesto di provvedere all'individuazione di un sito alternativo, adeguatamente distante dai centri abitati.

"È stato raggiunto un importantissimo risultato" dicono i parlamentari pentastellati. "Ora serve che la Regione faccia un ulteriore passo avanti - aggiunge la deputata Angela Foti, componente della commissione Ambiente e Territorio - e pensi concretamente a sviluppare logiche e politiche efficienti di riduzione e riuso dei rifiuti; promuova uno smaltimento in discarica ad appannaggio esclusivo di impianti pubblici pensati solo per accogliere una quantità residuale a fronte di una ottimizzazione della raccolta differenziata, come del resto l'intera assemblea ha manifestato volontà con la recente approvazione della mozione 59''.

''Per ottenere questo - spiega Foti - è necessario che gli organi competenti velocizzino l'iter autorizzativo di isole ecologiche, nonché diano il via libera ai centri di riuso, ai piccoli impianti di compostaggio collettivo e di comunità. Chiudere le discariche non basta. Bisogna adesso - conclude la pentastellata - dare lo stop anche ad iter autorizzativi che prevedono la distruzione termica delle biomasse, che i cittadini si riapproprino di questa ricchezza e che si dia spazio all'impresa sana che si occupa di recupero dei materiali''.

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