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Ebola, Farnesina sconsiglia viaggi in Liberia e Sierra Leone. Lorenzin: "Non rappresenta un rischio per l'Italia"

01 agosto 2014 | 13.41
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L'avviso del ministero degli Esteri per l'aggravarsi della situazione sanitaria legata all'epidemia del virus che ha ucciso in Africa 729 persone. Il ministro della Salute tranquillizza gli italiani: "Ci siamo mossi fin dall'aprile scorso". Oms: "Epidemia più veloce di nostri sforzi di contenimento". E convoca il Comitato per le emergenze. Al via a settembre negli Usa test su vaccino

(Fermo immagine da un video di Medici senza Frontiere)
(Fermo immagine da un video di Medici senza Frontiere)

Dato l'aggravarsi della situazione sanitaria legata all'epidemia di Ebola "si sconsigliano i viaggi non necessari in Liberia e in Sierra Leone". E' l'avviso del ministero degli Esteri sul sito 'Viaggiare sicuri', che fornisce informazioni su tutti i Paesi agli italiani in partenza. Si segnala anche che in Liberia e in Sierra Leone "non è presente una Rappresentanza diplomatico-consolare italiana e, pertanto, l'Ambasciata d'Italia ad Abidjan (competente per la Sierra Leone) non potrà garantire ai connazionali una piena assistenza consolare".

Dal canto suo il ministro della Salute Beatrice Lorenzin torna a tranquillizzare gli italiani: "Ebola non rappresenta un rischio". "Ci siamo mossi fin dall'aprile scorso - ricorda - dopo le segnalazioni dell'Oms. Abbiamo attivato un cordone igienico sanitario alle frontiere, nei porti e negli aeroporti e siamo attenti non solo a Ebola, ma anche a Tbc e polio e alle patologie con focolai nel resto del mondo. Non ci sono allarmi per Ebola, che per altro non si trasmette attraverso le goccioline di saliva, ma dallo scambio di fluidi", sottolinea il ministro. Quanto all'avviso del ministero degli Esteri, Lorenzin concorda: "E' bene rispettare queste raccomandazioni, a tutela della propria salute".

L'Organizzazione mondiale della sanità nel frattempo ha convocato una riunione del Comitato per le emergenze il 6 e 7 agosto con l'obiettivo di accertare se l'epidemia in corso in Africa occidentale costituisce un''emergenza di salute pubblica di preoccupazione internazionale' e, nel caso, emanare una serie di misure temporanee per ridurre la diffusione del virus.

L'epidemia Ebola "sta avanzando più velocemente dei nostri sforzi per controllarla. Se la situazione continua a peggiorare, le conseguenze possono essere catastrofiche in termine di vite perse, ma anche di danni socioeconomici, con un alto rischio di propagarsi ad altri Paesi", ha sottolineato la direttrice generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan, che parla di un'epidemia senza precedenti, che pone sfide senza precedenti. E' la più grande in 40 anni di storia della malattia, per numero di casi e decessi, 1.323 e 729 vittime, e per grandezza delle aree colpite". Non solo. E' stato contagiato "un gran numero di medici e infermieri, una delle risorse più importanti per contenere un'epidemia. Oltre 60 operatori sanitari hanno perso la vita nell'aiutare gli altri".

A settembre invece negli Stati Uniti i test clinici su un vaccino sperimentale contro l'Ebola . L'epidemia che ha ucciso in Africa 729 persone e la paura che il virus varchi i confini e contagi l'Occidente hanno dato un'accelerazione alla ricerca, ma ci vorranno fra i due e i sei anni prima della disponibilità di un vaccino sul mercato: questa la previsione di scienziati americani, che sottolineano come la mancanza di fondi, e lo scarso interesse delle case farmaceutiche, hanno finora rappresentato un ostacolo allo sviluppo di terapie contro questa malattia.

Intanto, viste le notizie che arrivano dai Paesi africani colpiti, gli Stati Uniti spingono sull'acceleratore. I National Institutes of Health hanno sviluppato un vaccino con "risultati incoraggianti" sui primati, spiega Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Lo scienziato - si legge su Usa Today - sta lavorando con la Fda per ottenere una procedura veloce e far partire i trial clinici quest'autunno. Per la prima volta un siero anti-Ebola sarà sperimentato sull'uomo, visto che finora la ricerca di un vaccino, in molti casi nonostante risultati promettenti, non è mai andata oltre i test sugli animali. I primi risultati dovrebbero essere disponibili, secondo Fauci, a gennaio. E se il prodotto si dimostrerà innanzitutto sicuro e mostrerà efficacia contro il virus, potrebbe essere somministrato agli operatori sanitari che lavorano in Africa a partire dal prossimo anno.

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