Acquisito dall'Aeronautica militare a partire dal 1982, il Tornado è un velivolo da combattimento bireattore, biposto, con ala a geometria variabile e capacità 'ognitempo'. E' progettato per volare a bassissima quota a velocità supersoniche (Mach 1.2) ma è capace di prestazioni bisoniche ad alta quota. Il velivolo è stato utilizzato in tutte le principali missioni all'estero italiane, dai Balcani alla Libia, dall'Iraq all'Afghanistan.
Nella versione standard Ids (Interdiction Strike), in dotazione al 6° Stormo di Ghedi (Brescia), il Tornado può essere impiegato come cacciabombardiere e ricognitore. Il 50° Stormo di Piacenza, invece, è equipaggiato con la variante It-Ecr (Electronic Combat Reconnaissance), specializzata nella soppressione delle difese aeree avversarie mediante l'impiego di missili aria-superficie Agm-88 Harm.
Tramontato il rischio di un confronto militare globale, la probabilità di utilizzare un velivolo come il Tornado, la cui efficacia è stata accresciuta dall'acquisizione di sistemi d'arma d'avanguardia, riguarda essenzialmente le cosiddette ''operazioni di risposta alle crisi'', interventi cioè nelle fasi più virulente di un confronto militare allo scopo di attivare il processo di progressiva stabilizzazione e di svolgere azione di deterrenza dal cielo.