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Liberi di vivere da delfini, la doppia sfida degli animalisti: stop agli show, andiamo a osservarli in mare

24 agosto 2014 | 16.30
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Promuovere il 'dolphin watching' e liberare i cetacei dalla cattività: la petizione contro i delfinari ha già raggiunto 60mila firme. Gaia Angelini (Lav): "In queste strutture gli animali vivono in un habitat limitato che non rispecchia le loro esigenze etologiche. Hanno bisogno di nuotare liberamente. Sono mammiferi che percorrono fino a 100 km al giorno"

Liberi di vivere da delfini, la doppia sfida degli animalisti: stop agli show, andiamo a osservarli in mare

Per andare oltre i delfinari, le associazioni animaliste lanciano la loro alternativa: il 'dolphin watching' per cominciare a osservare i cetacei nel loro ambiente naturale. E invitano le persone a firmare la loro petizione per liberare i delfini dalla cattività: una richiesta alla quale hanno già risposto in 60mila.

"Abbiamo lanciato una campagna con l'associazione Marevivo per sensibilizzare i cittadini contro i delfinari: si chiama 'Sos delfini' e vogliamo mostrare alla gente un altro modo, per noi l'unico giusto, per apprezzare questi animali: il 'dolphin watching'".

Contattata dall'Adnkronos, la responsabile delfinari e cattività della Lega antivivisezione (Lav) Gaia Angelini osserva: "In queste strutture, gli animali vivono in un habitat limitato, che non rispecchia le loro esigenze etologiche. Sono utilizzati per fare spettacoli e intrattenere il pubblico pagante. Invece - continua - i delfini hanno bisogno di nuotare liberamente. Sono mammiferi che percorrono fino a 100 km al giorno, che vivono in gruppi sociali complessi, composti da decine di animali e che parlano un loro linguaggio, oltre a sviluppare una propria cultura". Il dolphin watching, sottolineano gli animalisti, è il modo migliore per studiarli e conoscerli.

La Lav ha quindi realizzato un accordo con alcune associazioni che ogni giorno solcano il mare per analizzare questi cetacei, coinvolgendo appassionati e curiosi. "Si chiama Citizen science", chiarisce Angelini, che spiega: "Un team di esperti prende a bordo un numero limitato di persone, che partecipano attivamente al lavoro di ricerca, documentazione e monitoraggio". Un esempio è quello offerto dalla 'Jonian Dolphin Conservation', un'associazione che si occupa di studiare i delfini nel Golfo di Taranto.

"Navighiamo sulle acque dello Ionio dal 2009 con il nostro catamarano-laboratorio 'Taras'. Ogni giorno, dal lunedì alla domenica, percorriamo 35 miglia di mare, passando su fondali che superano i mille metri di profondità. Imbarchiamo 30 passeggeri per ogni traversata, che dura in media 6 ore, dalle 9.30 alle 15.30". Carmelo Fanizza, presidente della Jonian Dolphin Conservation, descrive le diverse fasi del percorso: "Da una torretta alta 6 metri avvistiamo i delfini. E poi ci avviciniamo, scattando fotografie per identificare le specie e registrando le vocalizzazioni attraverso apparecchiature apposite. Con la collaborazione dei passeggeri a bordo".

"Anche se in inverno meno persone praticano il dolphin watching - aggiunge Fanizza - la partecipazione del pubblico rimane buona. Chi aderisce a questa iniziativa si rende conto di quanto innaturale sia la vita di un delfino in un delfinario". E conclude: "L'obiettivo della nostra iniziativa è mostrare al pubblico che esiste un altro modo per contemplare questo bellissimo mammifero".

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