''Noi ci siamo opposti alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura e l'11 settembre siamo stati convocati dal gip, che al termine della Camera di Consiglio''. Lo dice all'Adnkronos Francesca Farchi, madre di Valentina Col, la ragazza di diciassette anni morta il 25 agosto del 2013 dopo cinque giorni di ricovero all'ospedale di Orbetello per un'embolia polmonare. Sulla morte della giovane la procura di Grosseto aveva aperto un'inchiesta in cui erano indagate dieci persone.
Il 14 agosto dello scorso anno, Valentina era caduta sugli scogli a Marina di Camerota nel Cilento, dove era in vacanza con il fidanzato e alcuni amici, procurandosi un brutto trauma toracico. Da una lastra eseguita in una clinica del posto era emersa un'infrazione dell'ottava costola. Il 21 agosto le condizioni della ragazza si erano aggravate ed era stata ricoverata all'ospedale di Orbetello, dove era morta il 25 agosto.
''Noi chiediamo che ci siano ulteriori indagini - sottolinea la madre - Quello che vogliamo è sapere la verità perché tra la relazione ministeriale di dicembre e la richiesta di archiviazione c'è qualcosa che ci sfugge. Il ministero della Salute ha detto che la morte di Valentina era prevenibile, cioè era evitabile mentre la perizia del medico legale della procura di Grosseto dice che non c'era niente da fare: su questo chiediamo che sia riaperta l'indagine. Fra il bianco e il nero c'è il grigio''.
