Il felino ora è in isolamento come succede a tutti gli animali che vengono dall'estero. Il professionista: "Penso svolgesse una sorta di pet-therapy con il fratello disabile della proprietaria"
E' un micio come tanti, ma a renderlo 'quasi un eroe' è l'essere sopravvissuto tra i migranti per quattordici giorni di traversata fino a Pozzallo. "Mi hanno chiamato nel cuore della notte - racconta Gianluca Brafa, il veterinario trentenne che l'ha soccorso -, all'inizio ho pensato a uno scherzo, ma era tutto vero. Era un po' denutrito, stanco e molto affamato, ovviamente, ma tutto sommato stava bene. Era nel suo trasportino".
Il felino viaggiava con una donna siriana di 35 anni e il fratello disabile di quest'ultima. "Ora è in quarantena - racconta Brafa - l'ha preso in consegna l'Azienda Sanitaria Provinciale di Vittoria perché tutti gli animali che vengono dall'estero devono fare un periodo di isolamento. Mi si è spezzato il cuore quando l'ho dovuto dire alla signora che è scoppiata in lacrime all'idea di doversi separare dal gatto. Mi hanno assicurato che lo riconsegneranno alla legittima proprietaria e spero che sia così anche perché molto probabilmente il micio svolge una sorta di 'pet-therapy' con il fratello della signora".
Non è la prima volta che tra i migranti 'viaggia' anche un gatto. A gennaio di quest'anno è arrivato un micio che è stato tenuto in braccio per tutto il viaggio fino ad Augusta da una bambina siriana. I genitori non se la sono sentita di abbandonarlo e l'hanno portato con tutta la loro 'famiglia' in Italia.