cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 19:49
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Anche dalla Germania via libera a Frontex.

02 settembre 2014 | 18.17
LETTURA: 4 minuti

Alfano: "Riconoscimento del grande impegno italiano". Il leader del M5S: "Per evitare il tabù del razzismo spalanchiamo le frontiere senza fare accertamenti medici". Allarme conti per i Comuni: "Ogni immigrato costa 80 euro al giorno". Nel 2014 più di 17.000 minori sbarcati in Italia

(Xinhua)
(Xinhua)

Dopo l'ok di Parigi, anche da Berlino arriva il via libera all'operazione Frontex Plus. "Giorno importante: dopo sostegno della Francia a #FrontexPlus, abbiamo anche consenso della Germania e riconoscimento del grande impegno italiano. #ItaliaNonAspetta", scrive su Twitter il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a Berlino per incontrare l'omologo tedesco, Thomas De-Maziere, sulla questione immigrazione.

Intanto, è allarme conti nei Comuni più colpiti dall'emergenza sbarchi. Ogni migrante costa 80 euro al giorno "considerando il pranzo e la cena, la scheda telefonica, un kit con 2 tute, magliette, slip, spazzolino, dentifricio, bagnoschiuma, asciugamano. Tutto ciò che serve insomma, assistenza psicologica compresa", spiega all'Adnkronos Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, nel ragusano.

"Fino al 31 agosto scorso - continua - abbiamo avuto una convenzione con una associazione di Ragusa, quindi con il ministero degli Interni, che ci rimborsava 80 euro 'pro capite' a immigrato per tutta la gestione del centro. Dal primo settembre, invece, la Prefettura ci ha fatto la proposta di rimborsarci soltanto 35 euro".

"Questa convenzione non la voglio firmare perché il Comune non ci può rimettere - sottolinea -. Già abbiamo avuto cali in fatto di immagine e di presenze turistiche e non possiamo mettere soldi che non abbiamo e che sarebbero debiti fuori bilancio".

"Giovedì - ha aggiunto - incontrerò nuovamente il Prefetto per discutere di questa convenzione e ripeto che a certe condizioni non ci stiamo. La convenzione la diano a privati, come Comune non abbiamo intenzioni di sobbarcarci spese ulteriori".

Ammatuna ricorda inoltre che "dall'inizio dell'anno a Pozzallo sono arrivati circa 18mila migranti. Ad 80 euro al giorno, prima di ogni trasferimento, fate un po' i conti...". "I minori, invece - conclude il sindaco di Pozzallo - hanno un costo diverso. Se sono 'accreditati' in centri specifici, il costo è di 70 euro giornalieri, compresa scuola, attività sportive e ludiche".

I Comuni cercano di attrezzarsi per affrontare l'emergenza. A Bologna, prima città in Italia, si sta sperimentando da circa un mese e mezzo un nuovo sistema di accoglienza che fa leva sulla trasformazione dell'ex Cie di Via Mattei in un hub di primissima assistenza per rifugiati e richiedenti asilo politico. In termini numerici si tratta di 100 arrivi alla settimana, per un totale di 650 persone già passate per l'ex Cie.

A spiegare all'Adnkronos come funziona questo modello inedito è l'assessore al Welfare del Comune Amelia Frascaroli. "In base all'accordo siglato il 10 luglio tra Anci e Ministero - precisa l'assessore - abbiamo realizzato, per primi in Italia, una rete di accoglienza a tappe successive".

Il problema ora è che la struttura di via Mattei sembra non bastare. "Il ministero - rimarca, infatti, Frascaroli - ci ha chiesto di aumentare i posti all'ex Cie, ora sono 200 ma dovrebbero essere quasi raddoppiati. Per questo stiamo studiando una possibile soluzione, a costo quasi zero, per sistemare nel cortile esterno dell'ex Cie i container dei cantieri Tav che ci vengono forniti gratis dalle Ferrovie dello Stato e che abbiamo già utilizzato, ad esempio, per il piano freddo".

Sebbene il modello emiliano stia aprendo una nuova strada all'accoglienza, le difficoltà insomma non mancano. Fatti salvi i casi di fragilità e delle famiglie con minori che entrano nella rete di protezione sociale, spiega ancora Frascaroli "per gli altri, che sono soprattutto giovani uomini, non siamo più in grado di fornire percorsi di accoglienza ulteriori, per mancanza non solo di fondi, ma anche di luoghi e di lavoro: la crisi pesa anche su questa emergenza".

Al momento, di fatto, il costo di circa 30 euro al giorno per la prima accoglienza dei rifugiati è infatti a carico dello Stato e i Comuni non hanno modo di aggiungere risorse proprie. "L'emergenza non può ricadere sui Comuni anche perché risorse non ne abbiamo", chiarisce Frascaroli.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza