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Mafia: sequestrati beni per 3 mln a cugino super latitante Messina Denaro

11 settembre 2014 | 07.59
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Beni per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro sono stati sequestrati all'imprenditore di Castelvetrano, Giovanni Filardo, cugino del boss latitante Matteo Messina Denaro. L'operazione è stata condotta dalla Direzione investigativa antimafia, dalla Guardia di finanza e dal Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Palermo. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ed è finalizzato alla confisca.

I sigilli sono stati apposti a un complesso aziendale, numerosi automezzi, terreni, una villa e altri beni mobili e immobili. Le indagini di natura economico-finanziaria, coordinate dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia, hanno consentito di dimostrare la sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale dell'imprenditore. Secondo gli investigatori, infatti, Filardo, "temendo l'aggressione del proprio patrimonio, dopo il suo primo arresto, aveva tentato di trasferire ai propri familiari denaro ed aziende".

L'uomo era stato arrestato nel marzo del 2010 nell'ambito dell'operazione "Golem II", perché accusato di far parte del mandamento di Castelvetrano, per conto del quale avrebbe curato le estorsioni, reinvestito capitali illecito e svolto la funzione di "collettore e distributore" di messaggi da e per il superlatitante. Assolto dal Tribunale di Marsala in primo grado dall'accusa di associazione a delinquere di tipo mafioso, il 13 dicembre scorso è stato nuovamente raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Palermo, su richiesta dei magistrati della Dda coordinati dal procuratore aggiunto Teresa Principato, nell'ambito dell'operazione "Eden", avendo intestato fittiziamente a terzi la titolarità e la disponibilità di somme di denaro ed altri beni. (Loc)

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