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Redipuglia, Papa Francesco prega per i caduti: "La guerra è una follia, stravolge il legame tra fratelli"

13 settembre 2014 | 10.08
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Il Pontefice è in Friuli Venezia Giulia, in visita al Sacrario militare che custodisce le salme di 100.187 caduti durante la Prima Guerra Mondiale: "Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l'essere umano". Grande Guerra, i nomi di migliaia di vittime on line: un click per ritrovare un parente

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La guerra è una follia, stravolge anche il legame tra fratelli. Papa Francesco, al sacrario di Redipuglia nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, rivolge il suo pensiero alle vittime di tutti i conflitti. "Dopo aver contemplato la bellezza del paesaggio di tutta questa zona, dove uomini e donne lavorano portando avanti la loro famiglia, dove i bambini giocano e gli anziani sognano, trovandomi qui, in questo luogo, trovo da dire soltanto: la guerra è una follia", tuona Bergoglio.

"Mentre Dio porta avanti la sua creazione, e noi uomini siamo chiamati a collaborare alla sua opera, la guerra distrugge. Distrugge anche ciò che Dio ha creato di più bello: l'essere umano. La guerra stravolge tutto, anche il legame tra fratelli. - è il grido di dolore di Francesco - La guerra è folle, il suo piano di sviluppo è la distruzione: volersi sviluppare mediante la distruzione!".

Il Papa, nel corso della messa, riflette sull'orrore delle guerre e ribadisce le parole pronunciate sul volo di ritorno dal viaggio in Corea: "Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un'altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta 'a pezzi', con crimini, massacri, distruzioni".

Avverte Bergoglio: "La cupidigia, l'intolleranza, l'ambizione al potere& sono motivi che spingono avanti la decisione bellica, e questi motivi sono spesso giustificati da un'ideologia; ma prima c'è la passione, c'è l'impulso distorto. L'ideologia è una giustificazione, e quando non c'è un' ideologia, c'è la risposta di Caino: 'A me che importa del mio fratello?', 'Sono forse io il custode di mio fratello?'. La guerra non guarda in faccia a nessuno: vecchi, bambini, mamme, papà. A me che importa?".

Il Papa ricorda: "Sopra l'ingresso di questo cimitero, aleggia il motto beffardo della guerra: 'A me che importa?'. Tutte queste persone, i cui resti riposano qui, avevano i loro progetti, i loro sogni, ma le loro vite sono state spezzate. L'umanità ha detto: 'A me che importa?'".

Papa Francesco, arrivato in Friuli Venezia Giulia, ha raggiunto il cimitero austro ungarico di Fogliano di Redipuglia. Un momento privato per Bergoglio che prevede una sosta davanti al monumento centrale per una preghiera ai caduti di tutti i conflitti.

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