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Caso Yara: testimone, sorvolai campo Chignolo, corpo 13enne non c'era

19 settembre 2014 | 16.33
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Yara Gambirasio non è morta nel campo di Chignolo d'Isola. È quanto sostiene un testimone che stamane si è presentato in procura a Bergamo per spiegare agli inquirenti che il corpo della 13enne non era abbandonato nel prato incolto il giorno dopo la sua scomparsa, né i giorni successivi.

Da quanto si apprende l'uomo, un esperto di volo e un volontario della protezione civile, due-tre giorni dopo quel 26 novembre 2010 sorvolò in addestramento l'area, vicino alla zona industriale e alla discoteca dove fu trovato il corpo senza vita della giovane di Brembate, senza notare nulla di strano. In quei giorni la neve non avrebbe impedito il volo e secondo il testimone il manto bianco, in teoria, non avrebbe comunque coperto del tutto il corpo della 13enne.

Non solo: il 12 febbraio 2011, secondo quanto risulterebbe dal quaderno di bordo, l'uomo sorvolò nuovamente la zona e in quell'occasione notò dall'alto una cosa nera, ma si trattava solo di un grosso sacco della spazzatura. Se l'occhio allenato gli consentì di vedere quel particolare, avrebbe potuto notare il corpo della 13enne. La tesi è che se Yara fosse stata abbandonata subito in quel campo sorvolando la zona dall'alto, come sostiene di aver fatto l'esperto di volo, il suo corpo sarebbe stato visibile; dunque l'ipotesi che potrebbe farsi strada è che la giovane ginnasta sia stata uccisa altrove e quindi abbandonata quando ormai era senza vita.

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