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Orso ucciso in Abruzzo, indagato ammette: è stato colpo accidentale

19 settembre 2014 | 15.40
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All'uomo, residente nel comune di Pettorano sul Gizio (AQ), cui è stato contestato il reato di uccisione di animale e la violazione della legge sulla caccia, sono stati sequestrati sei fucili e munizioni regolarmente detenuti

(fonte Corpo Forestale dello Stato)
(fonte Corpo Forestale dello Stato)

Svolta nelle indagini per la ricerca del responsabile per l'uccisione dell'orso bruno a Pettorano sul Gizio (L'Aquila) la cui carcassa è stata rinvenuta venerdì scorso.

Ha ammesso le sue responsabilità, infatti, l'uomo indagato, 61 anni, dopo essere stato messo davanti ai chiari indizi raccolti dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) dell'Aquila. Nel pomeriggio l'uomo, spiegano i Forestali, assistito dall'avvocato di fiducia, ha iniziato a collaborare con gli inquirenti e ha reso spontanee dichiarazioni davanti al pubblico ministero operante, assumendosi la responsabilità di aver cagionato, accidentalmente, la morte dell'orso.

All'uomo era stato contestato il reato di uccisione di animale nonché la violazione della legge sulla caccia. Nell'ispezione eseguita dai Forestali, poi, erano stati sequestrati munizioni e sei fucili, regolarmente detenuti. Inoltre sono state rinvenute tracce del passaggio di un orso nelle pertinenze dell'abitazione dell’indagato, nonché altri reperti utili al proseguimento delle indagini.

Soddisfazione dalla Lav che chiede che la Procura della Repubblica di Sulmona contesti all'uccisore dell'orso non solo il reato di animalicidio (articolo 544 bis del Codice penale), che prevede fino a due anni di reclusione, ma anche il furto venatorio (articoli 624 e 625 comma 7) e la distruzione di specie protetta (articolo 727 bis). "Governo e Parlamento integrino la Legge 189 del 2004 prevedendo l'applicazione delle misure cautelari personali fondamentali per chi si macchia di tali delitti al fine di non farli reiterare e attivando intercettazioni e il mandato di arresto europeo per crimini sovranazionali. Bisogna dotare di adeguati strumenti investigativi le Forze di Polizia", fa sapere la Lav che chiede inoltre al Prefetto dell'Aquila di revocare immediatamente la licenza di caccia e il porto d'armi all'indagato.

Proprio venerdì mattina, dopo le numerose polemiche esplose sia per questo caso che per la morte dell'orsa Daniza, in Trentino, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, con un tweet, aveva "chiesto alla Forestale precise informazioni sull'orso ucciso a fucilate e continui aggiornamenti sull'indagine per individuare il colpevole".

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