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Simula le complicanze e 'allena' i medici, in sala parto arriva la mamma virtuale

23 settembre 2014 | 14.14
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Si chiama Kate, è al nono mese di gravidanza, ha le fattezze di una donna alta un metro e 70 ed è un simulatore elettronico di ultima generazione che riproduce tutto quanto avviene nel corso di un parto, dalle contrazioni al battito cardiaco materno e fetale. Obiettivo: formare le équipe di ginecologi, ostetriche e anestesisti in caso di emergenze

Simula le complicanze e 'allena' i medici, in sala parto arriva la mamma virtuale

All'ospedale Sant'Anna ci si allena alle emergenze in sala parto con l'aiuto di una 'mamma virtuale'. Si chiama Kate, è al nono mese di gravidanza, ha le fattezze di una donna alta un metro e 70 ed è un simulatore elettronico di ultima generazione, che riproduce tutto quanto avviene nel corso di un parto, dalle contrazioni al battito cardiaco materno e fetale. Kate viene utilizzata nel presidio di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, per formare le équipe di ginecologi, ostetriche e anestesisti in caso di emergenze quali il parto podalico, il prolasso di funicolo, la distocia di spalla e le eclampsie.

Si tratta di complicanze che vengono simulate in una vera sala parto nella quale il team sanitario svolge le esercitazioni utilizzando le stesse procedure, le stesse tecniche e le stesse tempistiche che si adotterebbero se l'emergenza fosse vera. L'attività formativa, che si compone di lezioni frontali e simulazioni vere e proprie, mira a coinvolgere entro il 2014 ben 80 persone, ovvero tutto il personale della sala parto, ma continuerà per un lungo periodo di tempo in una sorta di esercitazione permanente. I docenti si sono formati al Royal College of Obstetricians and Gynaecologists di Londra e hanno svolto un impegnativo lavoro di preparazione e di conduzione delle sedute di addestramento con ritmo bimensile.

Oltre al direttore dell'Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia Renato Maggi, fanno parte del corpo docente i ginecologi Enrico Orsenigo e Francesca Maggi, le ostetriche Ofelia Grajner e Veronica Nakira oltre agli anestesisti Gigliola Cerutti e Enzo Iannaccone. Scopo dell'iniziativa è ottenere l'ottimale affiatamento del gruppo di lavoro che assiste mamma e bambino e una pronta risposta all’emergenza che dovesse presentarsi. "Quando ci si trova di fronte a un'emergenza ostetrica - spiega Maggi - il nemico è, in primo luogo, il tempo. A questo si aggiunge l'ansia, che può trasformarsi in professionisti non addestrati anche in panico e paralizzare la tempestività e l'efficacia dell’intervento. Bisogna agire prontamente e il lavoro d'équipe è fondamentale per prendere le decisioni giuste e agire di conseguenza per la salute del bimbo e della mamma. La formazione in questo settore ci può aiutare ad aumentare l'integrazione del gruppo, ad avere una comunicazione più efficace e veloce".

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