Basta postare una foto per chiedere aiuto al gruppo di volontari, nato dopo l'alluvione del 2011 e tornato nelle strade della città armato di guanti, pale e smartphone
Si organizzano su Facebook e usano gli hashtag per individuare e condividere le zone dove intervenire. Sono gli Angeli del Fango, gruppo di volontari nato dopo l'alluvione di Genova nel 2011 che, anche grazie ai social e al web, si sono riorganizzati nei giorni scorsi per tornare in strada armati di guanti e pale.
Punto di partenza è la pagina Facebook del gruppo 'Angeli col fango sulle magliette' che conta quasi 40mila 'Mi piace'. Qui vengono raccolte e veicolate le richieste di cittadini e commercianti in difficoltà, si valuta l'intervento necessario e quindi si organizzano le squadre.
Ma non c'è solo Facebook. I volontari possono contare anche su una mappa condivisa che grazie alla funzione di geolocalizzazione viene utilizzata per segnalare danni e richiedere interventi. A idearla è 'Open Genova', un'associazione attiva da due anni su temi legati all'innovazione e all'Egov. Il progetto è aperto a tutti. Per partecipare serve soltanto uno smartphone: basta infatti scattare una fotografia del luogo in cui si chiede di intervenire e pubblicarla su Instagram con gli hashtag dedicati all'emergenza maltempo, come #AlluvioneGenova2014 o #OpenGenovaMap. Bisogna avere però l'accortezza di ricordarsi di attivare la funzione di geolocalizzazione, per poter condividere anche le coordinate del luogo. In meno di due giorni sono state postate già quasi 300 foto. "La nostra mappa ha lo scopo di documentare l'alluvione quando tra qualche mese non se ne parlerà più" spiega Enrico Alletto presidente di Open Genova. "Dopo il successo inatteso dell'hashtag #AngelidelFango abbiamo lanciato un nuovo hashtag #AlluvioneGenova2014 più mirato alla raccolta delle immagini georeferenziate dei danni".