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Paolo VI è beato. Papa Francesco: "Scrutò con coraggio i segni dei tempi"

19 ottobre 2014 | 10.53
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In Piazza San Pietro anche Ratzinger. L'incontro suggella un'altra giornata storica per la Chiesa in coincidenza con la chiusura spirituale del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, che ieri ha visto la votazione a maggioranza dei punti più controversi"

Foto Infophoto - INFOPHOTO
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Giovanni Battista Montini è Beato. Pronunciando la formula canonica, Papa Francesco ha proclamato beato Paolo VI, sul sagrato di piazza San Pietro, presente anche il pontefice emerito Benedetto XVI.

L'abbraccio fra i due Papi, davanti al sagrato della basilica di san Pietro, prima della beatificazione di Paolo VI, suggella un'altra giornata storica per la Chiesa in coincidenza con la chiusura spirituale del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, che ieri ha visto la votazione a maggioranza dei punti più controversi, dalle unioni omosessuali al sacramento della comunione per i divorziati cattolici risposati civilmente, posti all'esame dei padri sinodali.

Il giorno in cui la Chiesa festeggerà il beato Paolo VI Papa, nel calendario liturgico, sarà il 26 settembre, nata di nascita di Giovanni Battista Montini, che nacque nel 1897 a Concesio, in provincia di Brescia.

Dopo la formula canonica letta da Papa Francesco, con la quale Paolo VI è stato proclamato beato, è stata posta da una suora vicino all'altare sul sagrato della basilica di San Pietro la maglietta insanguinata per l'attentato subito da papa Montini nelle Filippine, quando uno squilibrato lo colpì con una coltellata all'aeroporto di Manila, nel novembre del 1970. La reliquia è conservata all'interno di un'urna di cristallo.

"Paolo VI, coraggioso cristiano, istituì il Sinodo dei Vescovi", esortando a "scrutare attentamente i segni dei tempi" e a "cercare di adattare le vie ed i metodi alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società" sottolinea Papa Francesco, nella cerimonia di beatificazione in piazza San Pietro.

"Nei confronti di questo grande Papa, di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo - prosegue Papa Francesco tessendo le lodi di Paolo VI - davanti a Dio oggi non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro caro e amato Papa Paolo VI, grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa!".

Francesco ricorda che "nel suo diario personale, il grande timoniere del Concilio Vaticano II, all’indomani della chiusura dell’assise conciliare, annotava: 'Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa e sia chiaro che Egli e non altri la guida e la salva'. In questa umiltà - sottolinea Jorge Mario Bergoglio - risplende la grandezza del beato Paolo VI ".

Il Papa osserva che "mentre si profilava una società secolarizzata e ostile, Paolo VI ha saputo condurre con saggezza lungimirante e talvolta in solitudine il timone della barca di Pietro, senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore. Ha dedicato tutta la propria vita all’impegno 'sacro, solenne e gravissimo di continuare nel tempo e di dilatare sulla terra la missione di Cristo', amando la Chiesa e guidando la Chiesa perché fosse nello stesso tempo madre amorevole di tutti gli uomini e dispensatrice di salvezza".

Il Pontefice chiede di non avere paura delle novità e delle nuove vie che Dio ci indica. "Spesso - osserva Jorge Mario Bergoglio - proviamo di fronte alle sorprese di Dio". Ma, ricorda, "Lui non ha paura delle novità! Per questo, continuamente ci sorprende, aprendoci e conducendoci a vie impensate".

Dio, spiega ancora il Papa, "ci rinnova, cioè ci fa 'nuovi' continuamente. Un cristiano che vive il Vangelo è la novità di Dio nella Chiesa e nel mondo. E Dio ama tanto questa novità! 'Dare a Dio quello che è di Dio' significa aprirsi alla Sua volontà e dedicare a Lui la nostra vita e cooperare al suo Regno di misericordia, di amore e di pace".

parlando poi del Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, papa Francesco afferma che "è stata una grande esperienza nella quale abbiamo vissuto la sinodalità e la collegialità e abbiamo sentito la forza dello Spirito Santo che guida e rinnova sempre la Chiesa, chiamata senza indugio a prendersi cura delle ferite che sanguinano e a riaccendere la speranza per tanta gente senza speranza". Il Papa ricorda che "Sinodo significa 'camminare insieme'. Infatti, pastori e laici di ogni parte del mondo hanno portato qui a Roma la voce delle loro Chiese particolari, per aiutare le famiglie di oggi a camminare sulla via del Vangelo, con lo sguardo fisso su Gesù".

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