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Studio promuove soluzione 'salva-vita' in pazienti dopo infarto

24 ottobre 2014 | 15.52
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Studio promuove soluzione 'salva-vita' in pazienti dopo infarto

Presentati a genova, al congresso del Gruppo italiano di cardiologia riabilitativa e preventiva (Gicr), i dati preliminari di uno studio condotto sul trattamento con Pufa N-3 (Esteri Etilici di Acidi Grassi Poliinsaturi), con un contenuto in EPA e DHA non inferiore all’85% - veri e propri farmaci rimborsati dal Ssn, non semplici integratori - nei pazienti che hanno avuto un infarto. Lo studio, condotto in Real Life, ha coinvolto 11.000 pazienti colpiti da sindrome coronarica acuta, i quali hanno ricevuto il trattamento farmacologico con Pufa N-3 nella terapia di dimissione ospedaliera.

Già da molti anni - ricordano gli esperti - i Pufa N-3 rappresentano un trattamento di riferimento nella riduzione del rischio di mortalità del paziente post-infartuato e nella riduzione dei trigliceridi nei pazienti dislipidemici. In Italia, ogni anno più di 100.000 pazienti sono colpiti da infarto.

I risultati presentati al congresso Gicr, sono molto positivi. Nei pazienti post-infartuati che ricevono Pufa N-3 il rischio di un nuovo infarto e di decesso ad un anno si riduce del 34,7% e del 24,5%, rispettivamente. Lo studio ha preso in considerazione il trattamento a base di Pufa N-3 (tra cui Eskim*) con un contenuto in Epa e Dha non inferiore all’85%, l’unico rimborsato dal Ssn sia per la cura dell’ipertrigliceridemia che per la riduzione del rischio di mortalità nel post-infarto. Tale studio è stato svolto autonomamente dalla società CliCon, con il contributo incondizionato della Sigma-Tau Industrie Farmaceutiche Riunite Spa.

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