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Migranti, indigeni e contadini senza terra: i movimenti popolari incontrano il Papa

27 ottobre 2014 | 19.11
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Mons. Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali: "I problemi non si devono ignorare ma affrontare trovando soluzioni. Questi movimenti rappresentano quasi un terzo della popolazione mondiale". Un centinaio i delegati provenienti da tutto il Pianeta. Per l'Italia ha aderito anche il Centro Sociale Leoncavallo

Migranti, indigeni e contadini senza terra: i movimenti popolari incontrano il Papa

Papa Francesco riceverà martedì in udienza, nell'Aula Vecchia del Sinodo, i partecipanti all''incontro mondiale dei Movimenti Popolari, promosso a Roma fino a mercoledì dal Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace.

"Si tratta di una realtà che riunisce lavoratori precari e dell’economia informale, migranti, indigeni, contadini senza terra e abitanti di zone periferiche" spiegano in Vaticano. Ad aprire l’evento sarà il saluto del cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero di 'Iustitia et Pax'.

Per monsignor Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, che parteciperà all'incontro, "ci sono vari modi di affrontare i problemi. Uno è quello di non vederli; l’altro, vedendo il problema, è cercare di capire le sue cause e quindi attuare soluzioni. Ci sono ancora, per esempio, quelli che non vogliono vedere il problema della prostituzione, che senza dubbio è un problema molto visibile; altri non vogliono vedere il problema della droga, ma è un problema serio. Il Papa vuole vedere i problemi e cercare di dare una soluzione adeguata".

Così, ricorda Sorondo, "è stato per i temi dell’educazione e dell'eliminazione delle nuove forme di schiavitù, per cui ha dato il via a una nuova iniziativa con l’Accademia delle Scienze per invitare i leader religiosi e politici a fare una dichiarazione. I Movimenti Popolari - sottolinea - rappresentano quasi un terzo della popolazione mondiale e risolvono molti problemi grazie alla loro forza . Con la loro azione si può fare opera di integrazione e inclusione nel mondo".

Saranno un centinaio i delegati provenienti da varie parti del mondo in rappresentanza di "lavoratori precari, migranti, agricoltori senza terra e rappresentanti dei popoli indigeni, persone a rischio di espulsione dai campi, emarginati, sgomberati, senza tetto" e altre categorie sociali disagiate. Invitati anche vescovi e rappresentati della Chiesa provenienti da vari Paesi. L'incontro internazionale dei Movimenti Popolari si terrà in cinque lingue: spagnolo, francese, inglese, italiano e portoghese.

I lavori sono divisi in tre giornate. Obiettivo del primo giorno è conoscere la realtà di oggi, le lotte e i pensieri dei rappresentanti dei movimenti popolari. Nella seconda giornata sarà al centro l'insegnamento di Papa Francesco sulla "modalità di avanzare insieme verso un autentico sviluppo umano integrale". Il terzo e ultimo giorno sarà dedicato a costruire e assumere impegni concreti per coordinare le organizzazioni degli esclusi con la collaborazione della Chiesa.

Obiettivi dichiarati sono, tra i tanti, "proporre alternative popolari per affrontare i problemi come guerra, sfollamento, fame, miseria, disoccupazione, precarizzazione, esclusione, che generano il capitalismo finanziario, la prepotenza militare e l'immenso potere delle multinazionali".

La maggior parte dei movimenti ricevuti dal Papa provengono da America Latina e Africa ma molte organizzazioni rappresenteranno anche l'Europa, il Nord America, l'Asia e l'Oceania. Per l'Italia, hanno aderito all'iniziativa Banca Etica, Rimaflow Communia Network, Genuino Clandestino, Centro Sociale Leoncavallo.

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