"Il processo d’appello per la morte di Stefano Cucchi, che ha confermato l’assoluzione per i poliziotti penitenziari coinvolti loro malgrado nella triste vicenda, ci dà ragione quando, in assoluta solitudine, sostenemmo che non si dovevano trarre affrettate conclusioni prima dei doverosi accertamenti giudiziari". E' quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria.
"Abbiamo avuto ragione nel confidare nella magistratura, perché la polizia penitenziaria non aveva e non ha nulla da nascondere - sottolinea Capece - Già nel dicembre 2009, la rigorosa inchiesta amministrativa disposta dall’allora capo del Dap Franco Ionta, sul decesso di Stefano Cucchi, escluse responsabilità da parte del personale di polizia penitenziaria, in particolare di quello che opera nelle celle detentive del palazzo di Giustizia a Roma".