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Appello di Papa Francesco alla messa dei Santi: "Per favore, pace e lavoro dignitoso"

01 novembre 2014 | 11.06
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Bergoglio nell'omelia al cimitero del Verano rivolge il pensiero a chi soffre freddo e fame, a chi non può curarsi, ai poveri divenuti 'scarto'. E chiede anche la conversione dei "fratelli devastatori"

Appello di Papa Francesco alla messa dei Santi:

"Per favore salvezza, per favore pace, per favore pane, per favore lavoro, per favore figli e nonni, per favore giovani con la dignità di poter lavorare". Papa Francesco, celebrando la messa al Verano per Ognissanti ripete per ben sei volte questo 'per favore'. Bergoglio ha in mente poveri, diseredati, e quanti sono perseguitati in ragione della loro fede. "Ora comincia il freddo - riflette Francesco - Quanti poveri devono fuggire e vivono in tende, sentono freddo, sono senza medicine, sono affamati perché il Dio uomo si è impadronito del Creato. E chi paga?", si interroga il Papa. "I poveri - dice - quelli che da persone sono finiti in scarto. Questo succede oggi. Da tutte le parti. Sembra che tutta questa gente, questi bambini ammalati non contino. Sembra non siano esseri umani". Si tratta di una "moltitudine di persone che è davanti a Dio e chiede 'per favore, salvezza'". Papa Francesco invoca il Signore affinché "ci dia la grazia e il coraggio di uscire da tutto ciò che è devastazione, relativismo, esclusione di pace".

Al cimitero romano del Verano tantissimi i fedeli per vedere il Papa. Francesco arriva con la solita utilitaria, la Ford Focus e viene accolto dalla folla. "Sei un mito - gli dicono - Ci insegni la semplicità". Al Verano c'è anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino.

Papa Francesco avverte: "L'uomo si impadronisce di tutto, si crede Dio, si crede il re. E le guerre, le guerre che continuano non precisamente per seminare grano di vita. Per distruggere. Ma è l'industria della distruzione. E' un sistema, anche, di vita che quando le cose non si possono sistemare, si scartano". Da qui il grido di allarme di Francesco che dice: "Così si scartano i bambini, si scartano gli anziani, si scartano i giovani senza lavoro". Una devastazione impietosa che, per dirla con il Pontefice, "ha fatto la cultura dello scarto. Così si scartano i popoli".

Bergoglio lancia anche un appello perché i "fratelli devastatori" si convertano, i "distruttori si convertano". In particolare, il Papa ricorda un'immagine che, come dice, "è nel cuore di tutti. Noi siamo capaci di devastare la terra, meglio degli angeli. Questo lo stiamo facendo: devastare le culture, i valori, la speranza - elenca Francesco - Quanto bisogno abbiamo della forza del Signore". Da qui l'appello del Pontefice "per fermare questa pazza carriera di distruzione di tutto ciò che Dio ci ha dato".

In mattinata, celebrando la solennità di Tutti i Santi davanti ai fedeli e ai pellegrini arrivati in piazza San Pietro da ogni parte del mondo per ascoltare l'Angelus, Papa Francesco ha ricordato che nella "schiera innumerevole dei santi e delle sante di tutti i tempi" ci sono "uomini e donne comuni, semplici a volte 'ultimi' per il mondo, ma 'primi' per Dio".

Bergoglio ha anche pregato affinché la Città Santa di Gerusalemme "cara a ebrei, cristiani e musulmani, che in questi giorni è stata testimone di diverse tensioni, possa essere sempre più segno e anticipo della pace che Dio desidera per tutta la famiglia umana".

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