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Sanità: 8.500 infezioni sangue in ospedale l'anno, costano 13.000 euro l'una

13 novembre 2014 | 14.29
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Sanità: 8.500 infezioni sangue in ospedale l'anno, costano 13.000 euro l'una

Sono circa 8.500 i casi di infezioni del sangue registrati ogni anno negli ospedali italiani per motivi legati a contaminazioni di varia natura. Come conseguenza, la degenza ospedaliera viene prolungata di circa 13 giorni con costi sanitari pari a circa 13.000 euro per singolo caso. A questi dati si associa anche un aumento dei costi sociali indiretti. Almeno il 27% delle gravi infezioni del sangue è associato all'utilizzo del catetere venoso centrale tramite una somministrazione a 'sistema aperto', modalità che, necessitando l’immissione di aria nel flacone per consentire il deflusso della soluzione, comporta potenziali rischi in termini di sterilità.

Una metanalisi condotta su dati provenienti da 15 Unità di Terapia Intensiva in quattro Paesi (Italia, Gran Bretagna, Germania e Francia), ha permesso di osservare come il passaggio da un 'sistema aperto' di infusione a un 'sistema chiuso' abbia ridotto in maniera significativa (-67%) le infezioni associate all'utilizzo del catetere venoso centrale.

Nel nostro corpo l’albumina, prodotta dal fegato, è la proteina del sangue più abbondante nell’organismo, costituendo il 55% del contenuto proteico plasmatico totale. L’utilizzo in terapia della albumina estratta dal plasma umano è molto diffuso in Italia e si verifica in tutte quelle condizioni che richiedono il ripristino e il mantenimento del volume del sangue e dei fluidi corporei, tra cui, ad esempio, perdita di liquidi e/o sangue nel caso di interventi chirurgici, necessità di terapia intensiva, ustioni, e situazioni di carenza di albumina plasmatica conseguenti a gravi malattie del fegato, inclusa la cirrosi.

L'azienda Baxter ha di recente introdotto un'importante innovazione per il confezionamento dell'albumina: una sacca di plastica flessibile dotata di 'sistema chiuso'. L'introduzione del 'sistema chiuso' rappresenta un valido aiuto sia rispetto al mantenimento della sterilità, che alla sostenibilità delle strutture ospedaliere. Da un lato, infatti, si semplificano le fasi di preparazione dell’infusione e si riducono eventuali rischi di contaminazione, dall’altro, il confezionamento in sacca di plastica flessibile riduce il volume dei rifiuti e l’impatto ambientale. La nuova albumina umana in sacca flessibile singola, disponibile sia per l'uso ospedaliero che domiciliare, associa vantaggi sia di tipo pratico che legati alla salute del paziente.

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