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Papa: obiettori 7 ginecologi su 10, in Molise e Basilicata 90%

15 novembre 2014 | 15.24
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Sono obiettori 7 ginecologi su 10. Secondo la relazione sull'attuazione della legge 194, inviata dal ministero della Salute al Parlamento, nel 2012 "si evincono valori elevati di obiezione di coscienza, specie tra i ginecologi (69,6%, cioè più di due su tre) con una tendenza alla stabilizzazione, dopo un notevole aumento negli anni". Si è passati, infatti, dal 58,7% del 2005, al 69,2% del 2006, al 70,5% del 2007, al 71,5% del 2008, al 70,7% nel 2009, al 69,3% nel 2010 e 2011 fino al 69,6% nel 2012.

Le cifre danno l'esatta dimensione di un fenomeno tornato alla ribalta dopo l'appello di Papa Bergoglio ai medici cattolici dell'Amci, oggi in udienza a Roma, per l'obiezione di coscienza. Questi i dati nazionali. In alcune regioni, soprattutto al Sud gli obiettori superano l'80%: 90,3% in Molise, 89,4% in Basilicata, 87,3% nella PA di Bolzano, 84,5% in Sicilia, 81.9% nel Lazio, 81.8% in Campania e 81.5% in Abruzzo.

Tra gli anestesisti, il 47,5% non effettua aborti per motivi di coscienza. Un dato abbastanza stabile negli anni. Gli obiettori sono in aumento nel personale non medico, dal 38,6% nel 2005 al 45% nel 2012. Si osservano notevoli variazioni tra regioni. Secondo il primo monitoraggio capillare sui punti Ivg e l'obiezione di coscienza, effettuato su tutt'Italia, "su base regionale non emergono criticità nei servizi di Ivg. In particolare, gli aborti vengono effettuati nel 64% delle strutture disponibili, con una copertura soddisfacente - si legge nella Relazione - tranne che in due regioni molto piccole.

Il numero dei punti Ivg è pari al 74% del numero di punti nascita, superiore, cioè, a quello che sarebbe rispettando le proporzioni fra Ivg e nascite (20%)". Inoltre, "il numero dei non obiettori nelle strutture ospedaliere risulta quindi congruo rispetto alle Ivg effettuati".

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