cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Violenza su donne: Eures, 2013 anno nero, 179 le vittime, +14%

19 novembre 2014 | 17.05
LETTURA: 3 minuti

Secondo il Rapporto Eures sul Femminicidio il 2013 è stato l’anno più cruento degli ultimi sette. Rispetto al 2012 i femminicidi crescono del 14%, con incrementi particolarmente marcati nell’ambito familiare (+16,2%, passando da 105 a 122) e negli altri contesti di prossimità. Lotta al fenomeno, la vicepresidente del Senato: "La prevenzione parte dai programmi scolastici"

(Foto Infophoto)
(Foto Infophoto)

Sono 179 le donne uccise nel 2013, un anno nero per il femminicidio in Italia, essendo l’anno più cruento degli ultimi sette. Rispetto al 2012 i femminicidi crescono del 14%, con incrementi particolarmente marcati nell’ambito familiare (+16,2%, passando da 105 a 122) e negli altri contesti di prossimità (+57% per i femminicidi di vicinato, in ambito lavorativo e nei rapporti amicali, che passano complessivamente da 14 a 22), aumentando di 2 casi anche i femminicidi di criminalità comune (da 26 a 28). Questi i dati del 'Secondo Rapporto Eures sul Femminicidio in Italia".

Aumenta inoltre l’età media delle vittime di femminicidio in Italia. In crescita del 70% i casi nella fascia 45-64 anni, nel 2013 l’età media delle vittime di femminicidio in Italia è passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari). Il risultato deriva sia dal decremento delle vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37) sia dalla forte crescita registrata nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, secondariamente, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over64 (da 51 a 56, pari a +9,8%).

Il tarlo del possesso e della gelosia nel 30% dei femminicidi familiari. In forte crescita il movente economico e le condizioni di disagio. Secondo il Rapporto Eures nel 2013, il 30,3% di quelli familiari, pari a 36 in valori assoluti e 504 vittime tra il 2000 e il 2013, sono motivati dalla gelosia e possesso, seguiti da quelli scaturiti da conflitti e dissapori quotidiani (21 vittime, pari al 17,6%); molto elevato nel 2013 anche il numero dei femminicidi familiari legati a questioni di interesse o denaro (19, pari al 16%), spesso prevalenti nei matricidi, cui seguono quelli legati a situazioni di forte disagio (della vittima o dell’autore), con 19 vittime attribuibili a disturbi psichici dell’autore (16%) e 15 a situazioni di malattia o forte disagio della vittima (12,6%).

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza