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Eternit, da Renzi a Grasso cambiare regole prescrizione

20 novembre 2014 | 18.09
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Dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a quello del Senato Pietro Grasso: cambiare le regole della prescrizione.

processo eternit
processo eternit

Cambiare le regole della prescrizione dei processi. E' il proposito manifestato dal premier, Matteo Renzi, commentando la sentenza della Corte di Cassazione sul processo per le morti causate dall'Eternit. "Nel merito -ha affermato il presidente del Consiglio- si possono dire due cose: o quella vicenda non è un reato o se c'è un reato ed è prescritto, allora bisogna cambiare le regole sulla prescrizione, perchè non è possibile che ci siano delle regole che, con il tempo, fanno saltare la domanda di giustizia".

"Ci sono cose -ha aggiunto Renzi- che non possono avere tempo, ci sono dolori che non hanno tempo. Da presidente del Consiglio dico che dobbiamo avere processi più veloci e che non ci sia l'incubo e il giochino della prescrizione. Il sistema della giustizia non può venire meno".

"Da cittadino -ha osservato il presidente del Consiglio- mi colpisce e mi fanno venire i brividi le interviste ai famigliari delle vittime che mostrano una grande dignità, persone che credono nella giustizia più di quanto ci creda qualche servitore dello Stato. Le morti delle persone care non possono essere consolate, non c'è sentenza che possa farlo, però l'idea di aggrapparsi alla giustizia, la considero una cosa di un dolore e di una bellezza senza fine".

Dello stesso avviso il presidente del Senato, Pietro Grasso: "Un principio che con il solo passaggio del tempo determina l'impunità -ha spiegato- non mi pare un principio equo, c'è una legge sulla prescrizione che è sbagliata e che va cambiata".

"E' stata per me una buona notizia -afferma ancora la seconda carica dello Stato riferendosi alla disciplina sulla prescrizione- sentire che tutti la vogliono cambiare, anche perchè io lo ripeto da almeno 15 anni, da quando espletavo le mie funzioni di magistrato. E invece in risposta a questo c'è stata una legge che ha accorciato i tempi di prescrizione come la ex Cirielli del 2005".

Al centro della decisione della Cassazione nel maxi processo Eternit c'era il disastro ambientale, non i morti. Lo precisa la Suprema Corte in una nota diffusa all'indomani del giudizio sul 'processo del secolo' conclusosi con una dichiarazione di prescrizione. "Oggetto del giudizio - si legge nella nota di piazza Cavour - era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte, che ha dovuto però prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato, essendosi l'evento consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale è iniziato a decorrere il termine di prescrizione".

La Cassazione osserva dunque che "non erano oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata".

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