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Frate Nicola Saggio santo, domenica la canonizzazione a San Pietro con Papa Francesco

22 novembre 2014 | 20.49
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Monsignor Nunnari: "La Calabria è terra di santi". La testimonianza del miracolato Laudadio, illeso dopo una caduta da 10metri sul cemento: "L'ho invocato e mentre precipitavo mi è sembrato di vederlo"

Papa Francesco (Infophoto) - INFOPHOTO
Papa Francesco (Infophoto) - INFOPHOTO

"Sono caduto dall’altezza di più di 10 metri, mentre lavoravo alla facciata della chiesa di San Francesco di Paola. Il tempo di fare un passo, poi mi sono ritrovato nel vuoto. Ho invocato il Beato Nicola e mi è sembrato di vederlo mentre precipitavo. Mi tendeva le braccia, quasi come se mi avesse preso al volo per non farmi schiacciare sulla pietra. L'ho visto, e mi ha salvato la vita. Sono caduto sul cemento ed ero sano". E' quanto racconta Giuseppe Laudadio, l'uomo ritenuto miracolato dal beato Nicola Saggio da Longobardi, che papa Francesco proclamerà santo domani mattina durante la cerimonia per le canonizzazioni in piazza San Pietro.

La testimonianza di Laudadio, che oggi ha 93 anni, è contenuta nel libro 'Il falco della Trinità', scritto da don Enzo Gabrieli, il postulatore della causa di canonizzazione di Natuzza Evolo, con Pierfranco Bruni e Gerardo Picardo, edito da Pellegrini, con la prefazione di monsignor Salvatore Nunnari, presidente della Conferenza Episcopale calabrese. "Nicola da Longobardi è una stella che brilla nel firmamento della santità calabrese e che irradia di bellezza la nostra terra - scrive il prelato, arcivescovo di Cosenza - Questo volume di grande intensità è un ulteriore contributo per la conoscenza e l’approccio a questa meravigliosa figura".

Spiega ancora monsignor Nunnari: "La culla della sua santità è stata la famiglia, che ancora oggi deve e può essere lo spazio per una evangelizzazione che passa attraverso semplici insegnamenti di vita virtuosa. E poi, la famiglia più grande che è la parrocchia dove Nicola crebbe spiritualmente. Essa fu come una palestra spirituale dove l’uomo di Dio si alternava nella confessione e nelle ricezione dei sacramenti, nella pietà e nella recita del Rosario".

''La Calabria è una terra di Santi. La 'ndrangheta è una minoranza. E la canonizzazione domani di un nuovo beato calabrese è una bella presentazione per la nostra regione, in un momento in cui siamo spesso agli onori della cronaca per fatti che non ci fanno onore'' sottolinea il vescovo di Cosenza-Bisignano.

''Alle 10 Papa Francesco celebrerà la messa con i vescovi delle diocesi di provenienza dei beati che durante la celebrazione saranno proclamati santi - spiega mons. Nunnari all'Adnkronos - Poi saranno presentate le reliquie esposte sul sagrato, e lunedì ci sarà a messa solenne di ringraziamento. Noi calabresi andremo a San Paolo fuori le mura''.

''In particolare Cosenza ha tante cause avviate - ricorda il vescovo - tra le quali una particolarissima, di una ragazza di 16 anni, Arcangela Filippelli, anche lei di Longobardi, che nel 1860 ha avuto il martirio per essersi opposta allo stupro''. Monsignor Nunnari fa poi notare una caratteristica che accomuna i santi calabresi: ''a partire da San Francesco di Paola sono figli di contadini. L'occhio di Dio cade sugli umili, nel rispetto della nostra terra che ha una tradizione agricola. Abbiamo santi protettori e modelli di vita. Anche il beato Saggio che domani sarà santo ha svolto sempre un servizio di carità per i poveri, ed è sempre stato ascoltato dal Papa''.

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