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Sicurezza: a Milano 12 imprenditori su 100 minacciati o intimiditi

26 novembre 2014 | 12.37
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Il censimento dei fenomeni criminali di Confcommercio e Università Bicocca

Sicurezza: a Milano 12 imprenditori su 100 minacciati o intimiditi

A Milano 12 imprenditori su 100 dichiarano di aver ricevuto minacce o intimidazioni. Il danneggiamento a cose è l’episodio più ricorrente seguito da minacce con visite o telefonate. Non solo: alle azioni violente seguono, per 3 imprenditori su 10 minacciati, richieste da soddisfare con denaro, merci, assunzione di personale imposto, altre modalità. E' quanto emerge dall’indagine “Insieme per la sicurezza”, promossa da Confcommercio in partnership con Confcommercio Milano: un censimento sui fenomeni della criminalità a Milano e nell’area metropolitana, elaborato dall’Università degli Studi di Milano Bicocca (Dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi) i cui dati sono stati illustrati dal professor Gian Carlo Blangiardo

Le azioni intimidatorie vengono attribuite nel 59% dei casi a piccoli gruppi criminali, solo in un caso su quattro a un’organizzazione più grande e strutturata. In almeno due casi su tre le azioni sono riconducibili alla criminalità italiana. Tuttavia nell’area sud di Milano i rispondenti all’indagine sono orientati ad attribuire la paternità di questi crimini alle organizzazioni di matrice straniera.

Per la ricerca sono stati presi in esame gli oltre 4mila questionari (con la garanzia di anonimato) rispediti per posta (con Poste Italiane) dalle imprese di Milano e hinterland che operano nel commercio, nel turismo e nei servizi. “L’illegalità – ha affermato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - è un’insopportabile tassa occulta aggiuntiva che le imprese non possono più permettersi di pagare. I più colpiti sono gli esercizi commerciali che svolgono un’importante funzione di presidio del territorio. Soprattutto gli imprenditori che hanno il coraggio di denunciare i crimini sono un argine contro la malavita e non vanno lasciati soli”.

“Alle istituzioni – ha detto Sangalli - chiediamo più prevenzione e maggiore decisione nel combattere i fenomeni criminosi sostenendo l'azione delle Forze dell'ordine. Sicurezza e legalità sono condizioni necessarie perché il nostro Paese torni a crescere”.

Secondo l’indagine, il livello di rischio per minacce e intimidazioni è mediamente più alto nei comuni extra-capoluogo, nell’area nord della città di Milano e nella zona nord-est della provincia di Milano. Il centro e il sud di Milano città sono invece meno esposti. Fra le attività del terziario il rischio di subire intimidazioni e minacce è decisamente più frequente nel commercio. In particolare per i commercianti dell’area Milano nord in cui il livello di rischio è quasi due volte e mezzo quello medio emerso dall’analisi delle risposte avute. Ma non viene risparmiato neppure chi opera a sud della provincia ed anche ad est ed ovest.

Dalle analisi per codice di avviamento postale, vi sono alcune criticità locali: l’area di Gaggiano; a Milano l’area Niguarda-Bicocca, a est della provincia di Milano Vaprio d’Adda e a sud est i comuni di Cerro al Lambro, Dresano, San Zenone al Lambro e Vizzolo Predabissi. Dall’indagine emerge inoltre come quasi il 10% degli imprenditori intervistati dichiari di essersi trovato coinvolto in episodi di concussione (senza particolari differenziazioni a livello territoriale). Tentativi di concussione riusciti in circa il 42% dei casi (con una punta di oltre il 64% nell’area est del capoluogo). I funzionari sono stati denunciati dagli imprenditori solo nell’8,3% dei casi (a livello provinciale).

Per la corruzione-concussione non vi sono particolari problemi a Milano città (centro, aree semicentrali e sud città) ad eccezione del nord-est dove dall’indagine emerge qualche livello critico. Fuori dal capoluogo è soprattutto l’area sud a mostrare le maggiori criticità. Dall’analisi per codice di avviamento postale valori superiori al 50% del dato medio provinciale sono nel comune di Vaprio d’Adda. Gli altri due comuni che si distinguono per valori fortemente superiori al dato medio di riferimento sono Cormano e Castano Primo.

“Questo censimento sulla sicurezza nell’area milanese – afferma Luca Squeri, presidente della Commissione Politiche per la Sicurezza e la Legalità di Confcommercio – nasce nell’ambito di un più ampio disegno di Confcommercio finalizzato a costituire un osservatorio nazionale sulla criminalità nel quale far confluire dati, analisi e sentiment degli associati sui principali fenomeni criminali. L’iniziativa milanese, con il censimento anonimo, ha fatto da apripista a quella promossa da Confcommercio a livello nazionale con l’indagine Eurisko per la Giornata della legalità. Noi mettiamo questi dati a disposizione delle istituzioni e ad esse chiediamo di non lasciare solo chi denuncia, chi non ci sta. E non è d’altronde un caso che, per garantire un maggior contesto di sicurezza, gli imprenditori del nostro territorio milanese chiedano – il 71,9% - la certezza nell’applicazione delle pene”.

“Milano, territorio a forte vocazione economica, ha una dimensione metropolitana con una complessità che era importante monitorare. Per questo la ricerca – spiega Mario Peserico, vicepresidente di Confcommercio Milano con competenza su sicurezza, contraffazione, abusivismo – va oltre la città e prende in esame l’intero territorio provinciale milanese. Con questa ricerca è stato costruito un ‘indice di rischio’ a cui fare riferimento e che rendiamo disponibile a istituzioni e forze dell’ordine. Da parte nostra riteniamo vi sia la necessità di far emergere situazioni che faticano ad essere denunciate e che all’informazione vada affiancata la prevenzione come si sta ad esempio facendo con grande efficacia nell’accordo con il Comune sull’attività dell’Unità reati predatori”.

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