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Scuola, sentenza Corte europea: Italia fuorilegge, precari da assumere

26 novembre 2014 | 12.33
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Le norme italiane sulle supplenze violano la direttiva Ue. La soddisfazione dei sindacati: "sfidiamo il Governo a dare immediata attuazione alla sentenza"

Scuola, sentenza Corte europea: Italia fuorilegge, precari da assumere

La normativa italiana sui contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola è contraria al diritto dell’Unione. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Unione Europea in una sentenza pubblicata oggi su diversi ricorsi presentati dai sindacati in cui si sancisce che il rinnovo illimitato di tali contratti per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato.

"La normativa italiana non prevede alcuna misura diretta a prevenire il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato", stabilisce la sentenza che rileva come "l’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato non ammette una normativa che autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l’espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo". Su quest'ultimo punto la Corte sottolinea inoltre che, "sebbene il settore dell’insegnamento testimoni un’esigenza particolare di flessibilità, lo Stato italiano non può esimersi dall’osservanza dell’obbligo di prevedere una misura adeguata per sanzionare debitamente il ricorso abusivo a una successione di contratti di lavoro a tempo determinato".

La sentenza soddisfa i sindacati. La decisione "è destinata a fare da apripista e dare una speranza alle centinaia di migliaia di precari che da anni coprono posti vacanti facendo funzionare le scuole, gli enti di ricerca, le università e tutte le pubbliche amministrazioni", afferma il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo. "Renzi - aggiunge - non può più sostenere che il sindacato difende i garantiti! Finalmente le ragioni dei precari - stabilità del lavoro e equa retribuzione - sostenute dalla Flc-Cgil anche in migliaia di ricorsi sono state riconosciute alla luce del sole. Adesso sfidiamo il Governo a dare immediata attuazione alla sentenza stabilizzando tutti i precari e non solo quelli iscritti nelle graduatorie a esaurimento".

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