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Il monito di Papa Francesco: omelie più semplici e orari più flessibili, adatti a chi lavora

27 novembre 2014 | 14.02
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Il Pontefice esorta la Chiesa ad "uscire per incontrare Dio che abita nella città e nei poveri. Uscire per incontrarsi, per ascoltare, per benedire, per camminare con la gente. E facilitare l’incontro con il Signore". Per questo dispensa anche dei consigli pratici: "rendere accessibile il sacramento del Battesimo. Chiese aperte. Segreterie con orari per le persone che lavorano. Catechesi adatte nei contenuti e negli orari della città".

Papa Francesco . - (INFOPHOTO)
Papa Francesco . - (INFOPHOTO)

La Chiesa, ha detto oggi Papa Francesco, deve aprirsi e "uscire per incontrare Dio che abita nella città e nei poveri". E per farlo, il Pontefice, dispensa anche qualche consiglio pratico per venire incontro ai fedeli: omelie più semplici e orari adatti a chi lavora. Ricevendo in udienza in Vaticano i partecipanti al Congresso Internazionale della Pastorale delle Grandi Città, Papa Francesco ha invitato ad operare una "vera trasformazione ecclesiale" con un "cambiamento di mentalità: dal ricevere all’uscire, dall’aspettare che vengano all’andare a cercarli. Uscire per incontrare Dio che abita nella città e nei poveri".

Il Papa ha dispensato anche qualche consiglio pratico: "rendere accessibile il sacramento del Battesimo. Chiese aperte. Segreterie con orari per le persone che lavorano. Catechesi adatte nei contenuti e negli orari della città. Ci riesce più facile far crescere la fede che aiutarla a nascere. Penso che dobbiamo continuare ad approfondire quei cambiamenti necessari nelle nostre varie catechesi, sostanzialmente nelle nostre forme pedagogiche, affinché i contenuti siano meglio compresi, ma al tempo stesso ci occorre imparare a risvegliare nei nostri interlocutori la curiosità e l’interesse per Gesù Cristo, per poi invitare ad aderire a lui e a seguirlo. Dobbiamo imparare a suscitare la fede".

Il Papa - che oggi ha twittato: ''L'amore è la misura della fede'' - ha tuonato oggi anche contro la 'cultura corrotta'. Lo ha fatto nel corso della messa celebrata a Casa Santa Marta. "Questa 'cultura corrotta' - ha osservato Francesco nell'omelia di cui dà conto Radio Vaticana - ti fa sentire come in Paradiso qui, pieno, abbondante, ma dentro, quella cultura corrotta è una cultura putrefatta" .

Papa Francesco ha infine ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica e ne ha denunciato le "aree di debolezza", esortando i religiosi ad ascoltare "i segnali dello Spirito che apre nuovi orizzonti e spinge su nuovi sentieri". "Per valutare il vino nuovo e saggiare la qualità degli otri che lo devono contenere, vi guidano altri criteri orientativi - ha spiegato il Papa - l'originalità evangelica delle scelte, la fedeltà carismatica, il primato del servizio, l'attenzione ai più piccoli e fragili, il rispetto della dignità di ogni persona". Il Papa sprona i religiosi a portare avanti "il cammino di rinnovamento", vagliando "ogni novità alla luce della Parola di Dio e in ascolto delle necessità della Chiesa e del mondo contemporaneo". Quindi il monito di Bergoglio: "Vino nuovo in otri nuovi".

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