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Mafia capitale, mani anche sulle primarie Pd a Roma: 'Voti a tutti'.

04 dicembre 2014 | 14.40
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Renzi: "Orfini commissario Pd romano" I 5 Stelle: 'Il Comune va sciolto'. Alemanno ammette: "Ho sbagliato sulla squadra, me ne assumo la responsabilità politica" . Papa, i poveri non possono diventare occasione di guadagno. Interrogatori dopo i 37 arresti: l'ex ad Ama nega di essere stato a libro paga del clan. Nuove intercettazioni. Parla Buzzi, braccio destro dell'ex Nar: ''Zingari, case e immigrati. Così abbiamo fatto i soldi'' /ASCOLTA''. TUTTI i nomi degli arrestati. Dalla fiction alla realtà, chi è 'il Nero' Carminati. La teoria della 'Terra di mezzo' /Ascolta tutte le intercettazioni. Struttura dell'organizzazione /GUARDA

Mafia capitale, mani anche sulle primarie Pd a Roma: 'Voti a tutti'.

Anche le primarie del Pd romano finiscono sotto le mani di Mafia capitale. La cupola romana si organizza, secondo quanto emerge dalle intercettazioni del Ros per l'inchiesta 'Mondo di mezzo', per smistare voti a Lionello Cosentino e Tommaso Giuntella, in corsa per la segreteria romana dei dem. ''Come siete messi per le primarie?'', chiede il capo dell'organizzazione Massimo Carminati al suo braccio imprenditoriale, Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno, iscritta a Legacoop. ''Stiamo a sostene' tutti e due - risponde - Avemo dato centoquaranta voti a Giuntella e ottanta a Cosentino. Cosentino - puntualizza Buzzi - è proprio amico nostro''.

A proposito dell'inchiesta, oggi è intervenuto anche il capo della polizia, Alessandro Pansa: "'Ci sono delle patologie e - ha detto a margine della presentazione del calendario 2015 della Polizia di Stato - c'è un'azione giudiziaria: questo significa che il nostro sistema è così forte da colpire anche patologie e devianze''.

BUZZI: ZINGARI E IMMIGRATI, COSI' ABBIAMO FATTO I SOLDI - Zingari, emergenza casa e immigrati. Da qui venivano i soldi veri di Mafia capitale, l'organizzazione capeggiata dall'ex Nar Carminati, secondo quanto emerge dalle nuove intercettazioni fornite dai carabinieri del Ros sull'operazione 'Terra di mezzo'.

"Tu c'hai idea di quanto ci guadagno sugli immigrati, il traffico di droga rende de meno", dice Salvatore Buzzi che con Carminati gestiva, attraverso una rete di cooperative, le attività economiche dell'associazione mafiosa in diversi settori: dalla raccolta e dallo smaltimento dei rifiuti all'accoglienza di profughi e rifugiati.

Le tangenti sono per tutti. Pago tutti, dice Buzzi dando le cifre. Dai 5000 mila a Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni, ai 1500 a Mario Schina. "Lo sai a Luca quanto gli do? Cinquemila euro al mese, ogni mese, Schina 1.500 euro al mese, un altro che mi tiene i rapporti al Comune 1.500...ma rientra tutto ciccio, rientra proprio tutto, noi quest'anno avemo chiuso...con quaranta milioni di fatturato, ma tutti i soldi, gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull'emergenza abitativa e sugli immigrati".

ALEMANNO: "HO SBAGLIATO, ME NE ASSUMO LA RESPONSABILITA' POLITICA". ''Sicuramente ho sbagliato a sottovalutare la componente umana, non ho dato la giusta attenzione alla scelta della squadra mentre mi sono concentrato sulle emergenze della città'' ed è ''evidente che mi assumo la responsabilità politica'', dice l'ex sindaco Gianni Alemanno, che però nega di aver mai conosciuto Carminati e sottolinea: "Da Buzzi ho ricevuto complessivamente 75mila euro, dati alla mia Fondazione, tutti dichiarati e tracciati". D'altra parte, sottolinea "era il principale esponente della Lega delle cooperative a Roma, è stato cresciuto dalla sinistra e con essa ha raggiunto il massimo della sua espansione". Anzi, accusa: "Aveva appalti già da prima e noi abbiamo cercato di ridimensionarli".

Sul fronte della cronaca, a Regina Coeli è il giorno degli interrogatori di garanzia alle persone finite in carcere nell'ambito dell'inchiesta su Mafia capitale. Solo l'ex amministratore delegato di Ama Franco Panzironi ha accettato di rispondere al giudice Flavia Costantini. Scena muta invece da parte di Massimo Carminati e di altre 12 persone esponenti del gruppo che dovevano essere ascoltate oggi. Oltre a Panzironi e a Carminati erano stati convocati per oggi Roberto Lapoco, suo padre Giovanni, Riccardo Brugia, Fabrizio Franco Testa, Matteo Calvio, Agostino Gaglianone, Raffaele Bracci, Salvatore Buzzi, Giuseppe Ietto, Luca Odevaine, Fabio Gaudenzi e Carlo Pucci.

Per quanto riguarda Panzironi, difeso dall'avvocato Pasquale Bartolo, l'ex dirigente dell'Ama ha ovviamente respinto le accuse negando di essere stato al soldo del presunto clan facente capo a Carminati. Ha negato anche di essere stato nel libro paga del gruppo giudicando fatto normale i finanziamenti sospetti ricevuti dalla fondazione Nuova Italia che era presieduta da Gianni Alemanno. Gli interrogatori di garanzia continueranno domani. In programma l'audizione di altri 14 indagati finiti in carcere. Per quanto riguarda le otto persone finite agli arresti domiciliari saranno sentite alla fine della settimana.

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