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La crisi colpisce anche i tour dei santuari, regge Assisi

08 dicembre 2014 | 15.34
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Tra Lourdes, Santiago de Compostela e Pompei, l'Unitalsi registra un calo evidente di pellegrini: "Seimila in meno rispetto al 2013". Pesano sul fenomeno le difficoltà economiche degli italiani. Il portavoce dei cappuccini di San Giovanni Rotondo: "Destagionalizzata la visita da Padre Pio". Meno pellegrini anche a Medjugorje. Ma nei luoghi di San Francesco si va in controtendenza, +3%

Assisi (Infophoto) - INFOPHOTO
Assisi (Infophoto) - INFOPHOTO

In attesa di un miracolo, per cercare la pace nel cuore, per impulso religioso: milioni di pellegrini provenienti da ogni parte del mondo in cammino verso i luoghi di preghiera. Da Lourdes a Santiago de Compostela, da Assisi a San Giovanni Rotondo fino a Medjugorje, le mete tradizionali dei pellegrinaggi continuano ad attrarre numerosi fedeli, tuttavia gli italiani in visita nei santuari, complici le difficoltà economiche, sono lievemente diminuiti rispetto agli anni passati. Un quadro che gli operatori del settore, interpellati dall'Adnkronos, sperano faccia registrare un cambiamento almeno in vista del Natale, tempo di spiritualità per eccellenza.

Una flessione che, per cominciare, registra l'Unitalsi, l'ente che organizza i viaggi degli ammalati a Lourdes e ad altri santuari internazionali: "Quest'anno i pellegrini che hanno raggiunto i santuari di Lourdes, Terra Santa, Santiago de Compostela, Fatima, Banneaux e Pompei sono stati circa 50mila, seimila in meno rispetto alla stagione del 2013".

A frenare i pellegrinaggi, non vi è dubbio, è la crisi economica. Ma anche i disagi dei trasporti e delle vie di accesso ai santuari fanno la loro parte. "Un viaggio disagevole - spiegano dall'Unitalsi - danneggia gli effetti positivi del pellegrinaggio. Sappiamo che le carrozze dei treni in particolare presentano diverse carenze, oltre ai canali di accesso alla rete ferroviaria francese che si riducono ogni anno costringendoci ad arrivare e ripartire in orari scomodi".

Per Unitalsi è molto importante garantire un viaggio lungo i binari che non preveda disagi, "perché il treno è l'unico mezzo che ci permette di portare a Lourdes un gran numero di persone, soprattutto un gran numero di malati, tra i quali quelli con grandi malattie invalidanti come la Sla e la Tetraparesi". Tradizionalmente sono "cinque i giorni di pellegrinaggio" a Lourdes, la cui essenza è costruita tutta intorno ai fedeli che si accingono a vivere questa esperienza. Viaggi verso Lourdes che nel tempo hanno trovato l'adesione di volti noti come Claudio Baglioni, Raffaella Carrà, Paolo Bonolis, Fabrizio Frizzi, Gerry Scotti, Alessandra Amoroso e Noemi.

San Giovanni Rotondo - A fronte dei circa 6-7 milioni di visitatori annuali, "tendenzialmente abbiamo notato una impercettibile flessione di devoti di Padre Pio, ma è ancora prematuro tirare le somme sull'anno in corso", spiega Stefano Campanella, direttore di Teleradio Padre Pio e portavoce dei cappuccini di San Giovanni Rotondo. C'è da aggiungere che il turismo religioso legato ai luoghi di Padre Pio è oggi più oscillante rispetto a ieri: "mentre c'è stata nei mesi estivi una evidente riduzione di pellegrini a San Giovanni Rotondo, nel mese di novembre c'è stato un inaspettato boom di presenze", precisa Campanella sottolineando che proprio per abbattere i costi il fedele di Padre Pio "ha destagionalizzato il viaggio a San Giovanni Rotondo ".

E dal classico weekend di permanenza, diversi devoti sono passati a un solo giorno di visita "con pranzo a sacco". Un segnale evidente sono anche gli alberghi e i ristoranti del posto che registrano meno presenze. Ma cosa cerca il devoto di Padre Pio? "Essenzialmente due cose: trovare confessori nei luoghi santi e partecipare alla messa", spiega Campanella.

Medjugorje - "La sete di spiritualità attrae sempre tanti pellegrini a Medjugorje, soprattutto molti giovani. Tuttavia le difficoltà economiche delle famiglie italiane hanno frenato i pellegrinaggi nell'ultimo anno", dice il giornalista Paolo Brosio, paladino di Medjugorje e pellegrino in più occasioni insieme ad altri fedeli nella piccola città bosniaca. Tutto ciò nonostante l'apertura dell'ultimo tratto dell'autostrada che dal nord della Croazia ora arriva fino a Medjugorje, permettendo un più economico viaggio in pullman. "Si spendono fino a 300 euro a persona per un pellegrinaggio a Medjugorje ma per una famiglia è un costo pesante di questi tempi", fa osservare Brosio.

Dalla tossicodipendenza alla crisi economica fino all'angoscia della perdita del sé: l'identikit del pellegrino di Medjugorje, secondo Brosio, "è colui che cerca la pace nel cuore o la guarigione del cuore. C'è un grande messaggio della Madonna che tra l'altro ha scatenato la mia conversione: 'se voi pregate la pace entra nei vostri cuori, se continuate a pregare dalla pace arriva l'amore, se continui nel percorso di fede, la preghiera del cuore ti porta al perdono'. Pace, amore e perdono, tutto quello che noi non riusciamo ad avere nell'Italia di oggi".

Assisi - La crisi sembra, invece, non scalfire la devozione per San Francesco. Sei milioni di pellegrini all'anno, il 40% sono americani. "In tutti i weekend c'è una presenza continua di devoti di San Francesco ad Assisi", afferma padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Presenze niente affatto in calo. Anzi. "I dati sulle presenze negli alberghi 2013 parlano di 53.000 turisti, ovvero il 3% in più rispetto al 2012. Con un boom di stranieri: +13%.

E la stima è positiva anche nell'anno in corso. "Per le festività natalizie (uno dei periodi di maggior flusso turistico), al di là delle presenze non certificate, ci sono circa 100.000 persone in visita ad Assisi", spiega Roberto Pacilio, che cura il sito 'Sanfrancesco.org'. Una pagina web - parola di padre Fortunato - presa d'assalto dai visitatori che cercano informazioni francescane. O notizie utili per chi si accinge a fare un viaggio spirituale nel cuore dell'Umbria per i tanti devoti di San Francesco, una figura "capace di suscitare nel cuore dell'uomo speranza e fiducia".

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