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Papa: "Al Sinodo sulla famiglia nessuna censura, ma confronto forte"

10 dicembre 2014 | 14.59
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Francesco durante l'udienza generale: "C'è stato un confronto trasparente". Poi l'appello contenuto nel messaggio per la 'Giornata mondiale della Pace' perché "cessino guerre e sofferenze provocate dalla mano dell'uomo". E perché si superi l'"indifferenza globalizzata" con la solidarietà

Papa Francesco (Infophoto)
Papa Francesco (Infophoto)

"I vescovi hanno litigato dentro il Sinodo sulla famiglia? No, litigato no. Ma che abbiano parlato forte e chiaro sì, questo è vero". E' quanto 'rivela' Papa Francesco ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per l'udienza generale premettendo che non c'è stata nessuna censura: "ognuno poteva e doveva dire quello che aveva nel cuore". "Questa è la dimostrazione della libertà che c'è nella Chiesa - sottolinea - Tutti hanno potuto parlare e tutti hanno ascoltato, in un momento di grande libertà in cui ciascuno ha esposto il suo pensiero, con fiducia". E poi, "c'è stata una piena trasparenza, perché si sapesse cosa accadeva al suo interno". Il Pontefice quindi spiega che il Sinodo "non è un Parlamento, ma è uno spazio protetto. Non c'è stato uno scontro di fazioni, tra conservatori e progressisti come è lecito in Parlamento, ma un confronto tra vescovi dopo un lungo lavoro di preparazione, che ora proseguirà con un nuovo cammino sinodale, per il bene della famiglia e dell'intera società".

E al Sinodo straordinario dei vescovi sulla famiglia, il Papa fa osservare che "nessun intervento ha messo in discussione le verità fondamentali sul sacramento del matrimonio: l'indissolubilità, l'unità, la fedeltà, l'apertura alla vita. Nessun intervento".

MESSAGGIO PER LA PACE - Un appello perché si ponga fine ad ogni guerra è nell'incipit del messaggio del Papa per la 'Giornata mondiale della Pace', che si celebrerà il 1° gennaio sul tema 'Non più schiavi ma fratelli'. "Prego in modo particolare perché rispondiamo alla nostra comune vocazione (si rivolge soprattutto alle istituzioni, ndr) di collaborare con Dio e con tutti gli uomini di buona volontà per la promozione della concordia e della pace nel mondo". Francesco poi lamenta i diversi "volti" dello sfruttamento, definito "una piaga" e che "ferisce gravemente la vita di comunione e la vocazione a tessere relazioni interpersonali improntate a rispetto, giustizia e carità". Tra le forme contemporanee di schiavitù il Papa pensa alla POVERTA', "al sottosviluppo e all'esclusione, specialmente quando si combinano con il mancato accesso all'educazione o con una realtà caratterizzata da scarse, se non inesistenti, opportunità di lavoro". Ma "anche la corruzione di coloro che sono disposti a tutto per arricchirsi va annoverata tra le cause della schiavitù", assieme a "conflitti armati, violenze, criminalità e terrorismo".

LAVORO DIGNITOSO - Papa Francesco nel messaggio per la 'Giornata mondiale della Pace', che si celebrerà il 1° gennaio sul tema 'Non più schiavi ma fratelli', fa un altro appello agli imprenditori perché garantiscano "ai loro impiegati condizioni di lavoro dignitose e stipendi adeguati" e che vigilino "affinché forme di asservimento o traffico di persone umane non abbiano luogo nelle catene di distribuzione".

IMMIGRATI - "Spesso, osservando il fenomeno della tratta delle persone, del traffico illegale dei migranti e di altri volti conosciuti e sconosciuti della schiavitù, si ha l'impressione che esso abbia luogo nell'indifferenza generale", accusa il Papa nel messaggio per la 'Giornata mondiale della Pace'. Il Papa esorta, dunque, a "porre un termine alla piaga dello sfruttamento della persona umana. Occorre un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria nei confronti dei responsabili".

GLOBALIZZARE LA SOLIDARIETA' - "La globalizzazione dell'indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani". Con queste parole Francesco conclude il messaggio per la 'Giornata mondiale della Pace', esortando i fedeli "a gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento".

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