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Animali: campagna antibracconaggio del Wwf per salvare specie a rischio

21 dicembre 2014 | 17.24
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Iniziativa di 'adozione' simbolica per cuccioli di tigre, orango, elefante, lupo e orso. Isabella Pratesi: "In azione organizzazioni criminali che finanziano gruppi terroristici" /Foto

Animali: campagna antibracconaggio del Wwf per salvare specie a rischio

Adottare simbolicamente i cuccioli di specie a rischio rimasti senza genitori perché possano sopravvivere e tornare in natura. 'A Natale il cuore del Wwf batte per i cuccioli' è l'iniziativa messa in campo dall'organizzazione ambientalista per garantire le cure di esperti ai piccoli di tigre, orango, elefante, lupo, orso, che perdono padre e madre sotto i colpi dei bracconieri (FOTO).

Quando spezzano i legami tra cuccioli e mamme o altri adulti i bracconieri decidono anche del destino dell'intera specie, sottolinea il Wwf. Sono centinaia i piccoli orfani di animali che ogni anno in tutto il mondo vengono aiutati e curati dai rangers del Wwf e regalare un'adozione significa sostenere l'impegno sul campo di queste persone che dedicano la propria vita a combattere il bracconaggio.

"La nostra campagna è iniziata quest'estate ed era dedicata a fermare i crimini di natura, la distruzione di specie e habitat nel pianeta" spiega all'Adnkronos Isabella Pratesi, direttore Conservazione internazionale del Wwf. "Ne sono vittime in particolare elefanti, tigri e rinoceronti, che vengono uccisi per commercializzare alcune loro parti, come l'avorio, le pelli o il corno. Quello che la gente non sa è che ancora oggi questo mercato è alimentato da un fortissimo bracconaggio" sottolinea Pratesi. E non solo da parte del singolo. Questi animali, infatti, "vengono portati sul baratro dell'estinzione da parte di gruppi armati, organizzazioni criminali che alimentano questo commercio e finanziano gruppi terroristici".

L'animale ucciso dai bracconieri viene dunque venduto "per finanziare criminalità diffusa ma sempre più anche gruppi terroristici. In questi ultimi anni - rileva Pratesi - quello che prima era un fenomeno comunque preoccupante e pericoloso per la conservazione delle specie è diventato in realtà una vera e propria piaga che sta distruggendo rinoceronti, elefanti, gorilla e scimpanzé. Un commercio che l'Onu ha valutato intorno ai 23 miliardi di dollari. Quindi stiamo parlando del quarto più grande commercio illegale dopo armi, droga ed esseri umani".

La mappa della strage di animali vede protagonista "Al Shabab che in Somalia e Kenya si finanzia con avorio e corno di rinoceronte. C'è poi il network di Al Qaeda che si finanzia con il taglio illegale delle foreste e l'avorio". Boko Haram in Nigeria "si finanzia con il bracconaggio di elefanti così come Lord's Resistance Army nella Repubblica democratica del Congo, dove sono stati segnalati eserciti di bracconieri, con centinaia di individui armati, con elicotteri e jeep".

La destinazione finale di questo commercio illegale coinvolge più continenti. "Il legname dall'Africa arriva in Europa ma anche negli Stati Uniti e in Cina - spiega Pratesi - mentre l'avorio, il corno di rinoceronte e le pelli di tigre sono tutti destinati al mercato asiatico. Qui vengono acquistati sia per la medicina tradizionale sia per status symbol, come avviene con il corno di rinoceronte in Vietnam, dove per averlo sono disposti a spendere qualunque cifra".

In questo contesto, "abbiamo deciso di dedicare il mese del Natale agli orfani di questi animali. Sul territorio rimangono i cuccioli purtroppo destinati a morire. Quello che fa il Wwf, dove può intervenire, è portare questi piccoli in centri di primo soccorso, fare in modo che possano essere recuperati alla vita normale. Quello che cerchiamo il più possibile di fare è prevenire l'atto di bracconaggio", evidenzia Pratesi.

"Si tratta di un'adozione simbolica - spiega il direttore Conservazione internazionale del Wwf in merito all'iniziativa - Ognuno di noi può fare qualcosa contribuendo economicamente alla grande sfida che il Wwf sta portando avanti per dare un futuro a questi animali. Si fa un versamento e si riceve per Natale un peluche che rappresenta la specie che si è adottata". I contributi vengono così utilizzati per aiutare l'azione di prevenzione contro il bracconaggio e sostenere le strutture di accoglienza. "Un modo per insegnare ai nostri figli che un regalo è molto di più di un oggetto consumistico - conclude Isabella Pratesi - e che attraverso il dono si può fare qualcosa per questo pianeta".

Le cure parentali sono fondamentali per la formazione degli esemplari giovani e per la loro sopravvivenza. In tantissime specie, ricorda il Wwf, il ruolo dei genitori e soprattutto quello della madre è importantissimo, spesso per un periodo anche lungo, per consentire all’animale di conoscere il proprio ambiente, di imparare a nutrirsi e a cacciare, di imparare a difendersi dai pericoli e dalle minacce come i predatori e di “formarsi” nelle sue dimensioni relazionali e sociali con gli altri individui della propria specie.

La mancanza dei genitori e soprattutto della madre provoca dunque danni enormi. Se il piccolo è già svezzato, in diverse specie altri membri se ne prendono cura, oppure viene nutrito e accudito da un’altra madre che in quello stesso periodo sta già allattando. Senza queste condizioni, i rischi di diventare preda o di morire di fame sono altissimi.

Tra le mamme elefante la parola d'ordine è l'altruismo. Il Wwf sottolinea che fra i mammiferi terrestri gli elefanti sono i più affascinanti nella gestione delle cure parentali. Ogni famiglia di elefanti, fino a 50 individui, è costituita generalmente da alcune parenti femmine (spesso sorelle) e la loro discendenza. Le cure parentali sono il cuore delle famiglie di elefanti: il piccolo può essere allattato e accudito sia dalla madre sia dalle altre femmine del gruppo. Quando i cuccioli vengono separati da questo contesto sociale non sono più capaci né di vivere in un branco né di avere una vita equilibrata e serena e sono soggetti a sviluppare comportamenti più aggressivi.

Obiettivo della mamma tigre è insegnare ai piccoli a procurarsi il cibo e prepararli ad affrontare condizioni spesso difficili, evidenzia il Wwf. I giovani di tigre delle Sundarbans devono saper nuotare, i cuccioli della tigre siberiana devono resistere a climi rigidissimi, i piccoli di tigre del Bengala devono riuscire a identificare e seguire le prede nell’impenetrabile foresta tropicale. Al contrario di altri predatori le tigri devono imparare a cacciare da sole, senza l’aiuto di una squadra ben allenata.

Se si potesse riassumere con un motto il mondo delle mamme lupo, questo sarebbe 'l'unione fa la forza'. I cuccioli, infatti, sono accuditi da un gruppo allargato di consanguinei. Un branco di lupi è generalmente costituito da una coppia dominante, detta anche coppia alfa, e dalla loro progenie. Le femmine possono avere delle false gravidanze con produzione di latte. In questo modo, i cuccioli possono essere allattati e accuditi contemporaneamente da una seconda madre adottiva.

Caratteristica delle mamme orango è quella di essere 'full time'. Le femmine di orango hanno il più basso tasso di riproduzione tra le grandi scimmie. Solo dopo essersi dedicata per 7/8 anni, in modo completo e totalizzante, alla cura e protezione del proprio cucciolo la madre è pronta per un nuovo accoppiamento. Forse proprio per questa totale dedizione prolungata nel tempo il tasso di sopravvivenza dei piccoli di orango in natura è molto alto. Quando un orfano di grande scimmia, come appunto gli oranghi, viene accudito dall’uomo, le speranze di poterlo reinserire in natura sono molto ridotte.

Si potrebbe dire che la lungimiranza è invece la prerogativa di mamma orsa. I piccoli di orso bruno che nascono durante il letargo invernale e che nei primi mesi di vita dipendono unicamente dal ricco latte materno rimangono accanto alla madre per quasi due anni. La ricerca del cibo è un aspetto cruciale nello sviluppo dei giovani orsi. Alle indicazioni alimentari viene affiancato un importante insegnamento su come tenersi a grande distanza dall’uomo e dalle sue attività.

E’ anche per questo che gli orsi che hanno perso la madre in un’età troppo giovane tendono ad avvicinarsi troppo ai centri abitati e ad alimentarsi con cibo facilmente disponibile come la spazzatura urbana o le provviste domestiche.

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