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Papa: sia un Natale veramente cristiano e libero da mondanità

21 dicembre 2014 | 12.42
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Il Pontefice dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano: numerosissimi i fedeli e i pellegrini in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale. "Gesù bussa alla nostra porta ma presi dagli affari lo ignoriamo". Il cardinale Tauran nuovo Camerlengo, il Papa sceglie il successore di Bertone

Papa Francesco all'Angelus (Infophoto) - INFOPHOTO
Papa Francesco all'Angelus (Infophoto) - INFOPHOTO

"Il dono prezioso del Natale è la pace, e Cristo è la nostra vera pace. Ci affidiamo all’intercessione della nostra Madre e di san Giuseppe, per vivere un Natale veramente cristiano, liberi da ogni mondanità, pronti ad accogliere il Salvatore, il Dio-con-noi". E' l'augurio di Papa Francesco, dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti numerosissimi in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

"Quanta volte Gesù passa nella nostra vita e quante volte ci manda un angelo e noi non ce ne accorgiamo presi dai nostri affari. In questi giorni di preparativi per il Natale, capita di non accorgersi che è passato e ha bussato, ha chiesto accoglienza" ha sottolineato il Pontefice. "Un santo diceva: 'ho timore che Gesù passi'. Sapete perché aveva timore? Temeva di non accorgersi e lasciarlo passare. Quando sentiamo nel nostro cuore la voglia di essere più buono, più buona, è il Signore, ci fa sentire il desiderio di essere migliore. Se senti questo, allora fermati, è il Signore. Se senti il desiderio di essere migliore - ha ribadito - è lui che bussa, non lasciarlo passare".

Gesù "bussa ai cuori per donarci la pace dell'anima, apriamo le porte a Cristo". E salutando i fedeli, Bergoglio ha ribadito: "non dimenticate che il Signore passa, se senti la necessità di essere migliore è lui. In questo natale il Signore passa".

"Oggi, quarta e ultima Domenica di Avvento - ha esordito Bergoglio - la liturgia vuole prepararci al Natale ormai alle porte invitandoci a meditare il racconto dell’annuncio dell’Angelo a Maria. Gabriele – che significa 'Forza di Dio' – rivela alla Vergine la volontà del Signore che lei diventi la madre del suo Figlio unigenito: 'Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo'. Fissiamo lo sguardo su questa semplice fanciulla di Nazaret, nel momento in cui si rende disponibile al messaggio divino con il suo 'sì'; cogliamo due aspetti essenziali del suo atteggiamento, che è per noi modello di come prepararsi al Natale".

"Anzitutto la sua fede - ha proseguito il pontefice - che consiste nell’ascoltare la Parola di Dio per abbandonarsi a questa Parola con piena disponibilità di mente e di cuore. Rispondendo all’Angelo, Maria disse: 'Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola'. Nel suo 'eccomi' pieno di fede, Maria non sa per quali strade si dovrà avventurare, quali dolori dovrà patire, quali rischi affrontare. Ma è consapevole che è il Signore a chiedere e lei si fida totalmente di Lui e si abbandona al suo amore.

"Un altro aspetto - ha osservato Bergoglio - è la capacità della Madre di Cristo di riconoscere il tempo di Dio. Maria è colei che ha reso possibile l’incarnazione del Figlio di Dio, 'la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni', come scrive l’apostolo Paolo. Ha reso possibile l’incarnazione del Verbo grazie proprio al suo 'sì' umile e coraggioso. Maria ci insegna a cogliere il momento favorevole in cui Gesù passa nella nostra vita e chiede una risposta pronta e generosa".

"Infatti, il mistero della nascita di Gesù a Betlemme, avvenuto storicamente più di duemila anni or sono, si attua, come evento spirituale, nell’'oggi' della Liturgia. Il Verbo - ha proseguito Papa Francesco - che trovò dimora nel grembo verginale di Maria, nella celebrazione del Natale viene a bussare nuovamente al cuore di ogni cristiano. Passa e bussa. Ognuno di noi è chiamato a rispondere, come Maria, con un 'sì' personale e sincero, mettendosi pienamente a disposizione di Dio e della sua misericordia, del suo amore".

"Nel mistero del Natale, accanto a Maria c’è la silenziosa presenza di san Giuseppe come viene raffigurata in ogni presepe – anche in quello che potete ammirare qui in Piazza San Pietro. L’esempio di Maria e di Giuseppe è per tutti noi un invito ad accogliere con totale apertura d’animo Gesù, che per amore si è fatto nostro fratello. Egli viene a portare al mondo il dono della pace: 'Sulla terra pace agli uomini, che egli ama' (Lc 2,14), come annunciarono in coro gli angeli ai pastori. Il dono prezioso del Natale è la pace, e Cristo è la nostra vera pace". Da qui, l'invito a "vivere un Natale veramente cristiano, liberi da ogni mondanità, pronti ad accogliere il Salvatore, il Dio-con-noi".

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