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Afghanistan: Pinotti incontra presidente Ghani e premier Abdullah

22 dicembre 2014 | 18.19
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visita ai militari del contingente italiano della missione isaf a Kabul ed Herat. Il ringraziamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "per il sostegno alle forze armate che non è mai mancato"

Poberta Pinotti (foto Infophoto)
Poberta Pinotti (foto Infophoto)

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti si è recato oggi in Afghanistan, dove ha incontrato il presidente Ashraf Ghani e il capo del governo Abdullah Abdullah, per poi fare visita ai militari del contingente italiano a Kabul e ad Herat. Ad accogliere il ministro, all’aeroporto militare della capitale, il capo di stato maggiore di Isaf, il generale Vincenzo Santo, con l’ambasciatore Luciano Pezzotti.

"Nel corso dell’incontro con il personale militare italiano presente a Kabul - riferisce una nota dello stato maggiore della Difesa - il ministro ha espresso parole di forte apprezzamento per la meritoria opera svolta dal personale delle forze armate italiane, che ricopre incarichi di staff presso il Comando della missione Isaf".

La giornata di Pinotti tra i militari italiani in Afghanistan è proseguita a Herat, dove ha sede il 'Train Advise Assist Command West' su base della brigata bersaglieri Garibaldi, nel quale opera gran parte del personale delle forze armate italiane schierato nel Paese. Il ministro della Difesa ha ringraziato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perché "il suo sostegno per quello che i nostri militari fanno non è mai mancato ed è sempre stato costante ed assiduo".

Parlando dell’operato dei soldati italiani in Afghanistan, Pinotti ha evidenziato che "il loro lavoro è sempre svolto bene e con grande professionalità", riportando anche le parole di ringraziamento espresse dal presidente afghano Ghani. Successivamente, il ministro della Difesa ha incontrato le donne e gli uomini del contingente, adunati per l’occasione in Piazza Italia di Camp Arena, ai quali ha detto di aver voluto "essere qui per portare i miei auguri, quelli del Governo e quelli di tutti gli italiani".

Nel corso del suo intervento, il ministro ha sottolineato che "questa missione è stata la più lunga e impegnativa dopo le guerre mondiali e quella in cui più alto è stato il tributo di sangue in termini di caduti e feriti. L’Italia ha fatto molto in questi anni e la misura del lavoro che è stato fatto è data, ad esempio, dai 6 milioni di bambini e 4 milioni di bambine che oggi possono andare a scuola rispetto al milione di soli bambini che frequentavano la scuola quando la missione è iniziata, perché i talebani negavano l’accesso all’istruzione delle ragazze".

Questi argomenti sono stati affrontati anche nell’incontro con il presidente Ghani, al quale Pinotti ha ricordato che "la scuola, l’educazione e la cultura sono le cose di cui hanno principalmente paura i nemici dell’Afghanistan". La visita si è quindi conclusa con l'omaggio ai 54 militari italiani caduti in Afghanistan, con la deposizione di una corona al monumento loro dedicato, i cui nomi sono stati pronunciati uno per uno da monsignor Santo Marcianò, vescovo ordinario militare per l'Italia.

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