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Spazio: Nasa, interrotto countdown del cargo Space X

06 gennaio 2015 | 13.57
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Lo stop è arrivato ad 1 minuto e 21 secondi dalla fine del countdown e annunciato con un tweet, la missione potrebbe ripartire già venerdì 9 gennaio. E' la quinta missione di rifornimento verso la Stazione Spaziale Internazionale realizzata dalla società privata Space X che, con questo lancio, vuole tentare un test importante: recuperare il primo stadio del razzo Falcon /Video

Spazio: Nasa, interrotto countdown del cargo Space X

Fermato in corner il lancio del cargo Space X che avrebbe dovuto partire alle 06,20 ora della Florida, le 12,20 ora italiana, dalla base spaziale di Cape Canaveral, diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale. L'annuncio è arrivato con un tweet dalla Nasa che ha poi fatto sapere che il cargo potrebbe partire già venerdì prossimo, 9 gennaio. Il lancio del cargo Space X è stato fermato ad appena 1 minuto e 21 secondi dalla conclusione del countdown. La partenza di Space X, che si trova a bordo della navicella Dragon ed è spinto dal razzo vettore Falcon 9, ha spiegato l'ente spaziale statunitense, è stata fermata da un comando attuatore della spinta del vettore che si trova nel secondo stadio del Falcon 9 che ha eseguito il comando come previsto, con conseguente interruzione del lancio.

"SpaceX sta valutando la questione e determinerà la prossima occasione per lanciare la sua quinta missione con il cargo di rifornimento e servizi commerciali diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale. La prossima opportunità disponibile di lancio è venerdì 9 gennaio" ha fatto sapere la Nasa. A bordo di Space X ci sono materiali di approvvigionamento per l'equipaggio di astronauti ora di stanza sulla Iss, materiali per esperimenti scientifici e lo strumento Cats della Nasa. Al momento sulla Iss c'è anche l'astronauta italiana dell'Esa Samantha Cristoforetti che sta realizzando, dal 23 novembre scorso, la missione di circa sei mesi 'Futura' dell'Agenzia Spaziale Italiana.

Con questa missione, la società californiana Space X fondata nel 2002 da Elon Musk, uno dei papà di PayPal, ha l'obiettivo di tentare, per la prima volta, il recupero del primo stadio del razzo Falcon 9. Secondo il progetto della missione, il rientro è previsto su una speciale e autonoma base di approdo per droni, una sorta di grande chiatta, ormeggiata al largo dell'Oceano Atlantico, a 300-400 chilometri dalle coste di Jacksonville (Florida). Questo test, mai realizzato prima, se andasse in porto con il nuovo tentativo di lancio che la Nasa ha indicato come probabile venerdì prossimo 9 gennaio, potrebbe influire in maniera significativa sui costi delle missioni spaziali, la cui voce più costosa sono appunto i razzi.

Proprio il 16 dicembre scorso, la stessa Space X ha però ammesso con un intervento sul suo sito, che le "probabilità di successo" di questa manovra "non sono elevate, ma vicine al 50%". "In ogni caso, questo test rappresenta il primo di una serie di esperimenti di rientro che hanno come obiettivo il recupero del primo stadio del Falcon 9" ha spiegato sul suo sito la Space X, la società che dal 2012 è diventata la prima compagnia privata ad aver inviato un veicolo spaziale alla Stazione Spaziale Internazionale, nell'ambito del programma Commercial Orbital Transportation Services della Nasa. "E' già molto complesso far rientrare qualunque cosa dallo spazio, ma -ha spiegato la società- riportare indietro il primo stadio del Falcon 9 facendolo atterrare in un luogo preciso può comportare molti più problemi". Insomma per Space X si apre davvero una grande sfida.

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