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Salute: apre ciclo convegni sul cuore in Clinica Mediterranea di Napoli

20 gennaio 2015 | 08.24
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La serie di appuntamenti di dibattito e confronto tra i massimi esperti della materia è stato organizzato in occasione del rafforzamento dell'equipe medica della struttura con l'arrivo a capo del Centro Cuore di Luigi Chiariello, cardiochirurgo di fama internazionale

Salute: apre ciclo convegni sul cuore in Clinica Mediterranea di Napoli

Le più moderne e innovative strategie di trattamento della patologia valvolare aortica, in uno dei luoghi dalla maggiore tradizione sulle cure cardiovascolari. Si è aperto oggi il ciclo di convegni "Mediterranean Cardiac Surgery Symposia" organizzato dalla Clinica Mediterranea di Napoli, struttura che, come ricorda l'ad Celeste Condorelli, "ha a disposizione 60 posti letto di alta specialità del cuore, di cui 12 di terapia intensiva e 18 di subintensiva, è terza in Italia per numero di prestazioni e prima in termini di esiti secondo i dati dell'Agenzia sanitaria nazionale".

La serie di appuntamenti di dibattito e confronto tra i massimi esperti della materia è stato organizzato in occasione del rafforzamento dell'equipe medica della Clinica Mediterranea con l'arrivo a capo del Centro Cuore di Luigi Chiariello, cardiochirurgo di fama internazionale celebre per aver operato il Papa emerito Benedetto XVI nel 2013.

Un "ritorno a casa" per Chiariello, napoletano di nascita, legato in particolare alla volontà di "contribuire alla ricerca cardiovascolare nella mia città d'origine". L'obiettivo del Centro Cuore, spiega Chiariello, è "diventare centro di eccellenza e uno dei leader in Italia sul cuore sugli aspetti cardiologico e cardiochirurgico non solo sul piano clinico, ma anche sviluppando ricerca e formazione".

In questo contesto si inserisce Mediterranean Cardiac Surgery Symposia, che ha aperto oggi con un confronto sui trattamenti della patologia valvolare aortica; in particolare, spiega il responsabile di Cardiologia della Clinica Mediterranea Carlo Briguori, "il trattamento chirurgico su pazienti affetti da restringimento della valvola o insufficienza valvolare severa".

Per i pazienti anziani sopra gli 85 anni che spesso ne vengono colpiti pur non soffrendo altre patologie, "è ora possibile offrire un'alternativa al trattamento percutaneo non entrando nel torace ma entrando nel cuore attraverso l'arteria femorale. Una nuova tecnica - conclude Briguori - per persone non operabili con tecniche tradizionali".

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