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Shoah: Leodori (Lazio), 2014 'annus horribilis' dell'intolleranza

26 gennaio 2015 | 17.14
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"In queste ore esattamente 70 anni fa le truppe della coalizione che combattevano il nazifascismo entravano ad Auschwitz. Oggi come allora è doppiamente drammatico dover piangere donne e uomini che vengono sterminati per il folle desiderio di potere costruito sull'odio e sulla morte". È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria che si sono tenute oggi presso la presidenza del Consiglio Regionale.

"Non possiamo non essere militanti della Memoria con un anno come quello che si è appena concluso, in cui abbiamo assistito a una catena di odio, anche nelle nostre città, anche a Roma, senza precedenti - ha aggiunto Leodori - una catena, quella del 2014, che già oggi molti fanno fatica a ricordare, ma che ci dice come sia stato l'anno horribilis dell'intolleranza".

Alle celebrazioni, alle quali hanno partecipato anche l'Ambasciatrice di Francia in Italia Catherine Colonna, l'assessore alle Politiche educative della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, il sopravvissuto all'attentato al Tempio Maggiore del 9 ottobre 1982 Gadiel Tachè, il presidente Anpi Roma Ernesto Nassi, il presidente Aned Roma Maurizio Ascoli, l'assessore Pari Opportunità, Autonomie locali, Sicurezza della Regione Lazio Concettina Ciminiello e l'assessore alle Politiche del Bilancio, Patrimonio e Demanio Alessandra Sartore, è stata anche presentata una stele, posizionata nel Parco della Pace, che riporta incisa la frase "Alle vittime di Parigi, contro ogni odio".

"Il mio Paese è stato colpito per tre giorni consecutivi, 7, 8 e 9 gennaio, da terroristi che volevano appropriarsi della nostra libertà. La reazione del popolo italiano è stata magnifica: spontanea e commovente. Un grande conforto per tutto il popolo di Francia in un momento così difficile" ha dichiarato l'Ambasciatrice di Francia Catherine Colonna.

"La cosa più importante che si è verificata è stata la volontà di alzarsi in piedi, spontaneamente, per difendere non soltanto i morti che ci sono stati, ma anche per difendere la libertà e la democrazia. Non farò nessun paragone tra la Shoah e gli avvenimenti di gennaio, sarebbe un insulto - ha proseguito Colonna - però oggi siamo testimoni di un ritorno all'oscurantismo, alla violenza e alle barbarie. Non avrei mai immaginato di dover vedere, nel mio paese, persone che uccidono in nome di una religione e persone uccise in nome di una religione".

"Non abbiamo informazioni su minacce specifiche di attentati a Roma e in Italia - ha concluso l'ambasciatrice Colonna - ma sappiamo dell'esistenza di una minaccia per l'Europa in generale che esiste da oltre 20 anni. Per questo serve sorveglianza".

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