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Terrorismo: Cei, Europa faccia serio esame di coscienza su Is

26 gennaio 2015 | 17.32
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"Di fronte al fenomeno dell’autoproclamato Stato Islamico e al numero di coloro che lasciano l’Europa per sposare il fanatismo omicida dell'Is, l’Occidente dovrebbe fare un serio esame di coscienza e domandarsi il perché di questo arruolamento violento e suicida". E' quanto chiede il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, aprendo i lavori del consiglio permanente della Conferenza Episcopale italiana. "Una ragione - afferma - è che un certo islamismo fondamentalista riempie il vuoto nichilista dell’Occidente".

Spiega il cardinale Bagnasco: "L’anima di un uomo, come di un popolo e di uno Stato, non si può riempiere di dubbi e di cose materiali: queste sono necessarie, ma non danno senso alla vita. Il senso si trova su un piano diverso, qualitativo. Il mondo occidentale ha svuotato la coscienza collettiva di valori spirituali e morali soffocandola di cose, ma non di bene, di verità e di bellezza. È triste pensare che il bagaglio turpe e brutale del fondamentalismo possa incendiare non pochi animi, possa scuoterli dal torpore e dalla noia di una società sempre più liquida, fino a uccidere e a perdere la propria umanità".

Se "nessuno di noi pensa che l’Occidente sia esente da colpe vecchie e nuove", tuttavia "non si può neppure negare che la cultura dei diritti fondamentali, sempre integrata a quella dei doveri, sia una conquista dell’umanità. Se il Cristianesimo non può essere identificato con l’Occidente è però innegabile, anche se l’Europa l’ha negato per ideologia, che il lievito del Vangelo stia alla radice dell’umanesimo. Per questa ragione non si può mai uccidere in nome di Dio: è una bestemmia contro l’uomo e contro il Creatore".

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