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Droga: cocaina e hashish da Sud America e Olanda, tra arrestati 'dama bianca'

28 gennaio 2015 | 08.40
LETTURA: 4 minuti

L'indagine era partita dall'arresto di Federica Gagliardi, fermata a Fiumicino nel marzo scorso di ritorno da Caracas con 24 kg di cocaina. Sequestrati beni mobili e immobili, quote societarie e disponibilità finanziarie per circa 4 milioni (VIDEO)

Droga: cocaina e hashish da Sud America e Olanda, tra arrestati 'dama bianca'

C'era Pasquale Fiorente, broker del narcotraffico, a capo della struttura criminale dedita al traffico di cocaina e hashish con base nella provincia di Napoli e con ramificazioni sia in altre regioni italiane che all'estero, in Spagna, Olanda, Venezuela e Colombia. E' quanto hanno ricostruito i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli nell'indagine che ha portato questa mattina all'esecuzione di 28 ordinanze di custodi cautelare, 27 in carcere e una ai domiciliari, nei confronti di altrettanti esponenti dell'organizzazione criminale. Tra questi spiccano i nomi di Federica Gagliardi, la 'dama bianca' che accompagnò Berlusconi a Toronto per il G8 tutta vestita di bianco, già arrestata all'aeroporto di Fiumicino il 13 marzo 2014 con 23 chili di cocaina, e di un agente della Polaria in servizio presso l'aeroporto di Fiumicino.

Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Roma, Napoli Salerno Monza, Macerata e Vicenza e nel corso dell’operazione sono stati sequestrati più di una tonnellata di droga, 13 beni immobili, sei autovetture, due aziende nel settore degli autoveicoli e della ristorazione, un'imbarcazione, uno yacht da diporto, quote societarie e conti correnti bancari per circa 4 milioni. I beni sono considerati frutto di reinvestimenti dei proventi del narcotraffico.

Le indagini, condotte da personale della Squadra Mobile e della Polizia di Frontiera di Fiumicino insieme alla Guardia di Finanza di Napoli, hanno consentito di ricostruire le attività del gruppo criminale che importava dal Sud America e dall’Olanda ingenti quantità di cocaina ed hashish. Lo stupefacente, dopo essere giunto in Italia, era destinato prevalentemente alle piazze di spaccio di Napoli gestite anche da clan camorristici diversi.

Secondo i pm Pasquale Fiorente, con la collaborazione del fratello minore Alessandro, coordinava dal Venezuela e da altri paesi del Sud America il trasferimento in Italia delle partite di droga, destinate soprattutto ad alimentare il mercato clandestino campano; inoltre manteneva contatti diretti con gli esponenti dei cartelli fornitori dello stupefacente, dai quali era in grado di acquistare consistenti quantitativi di droga che provvedeva a introdurre nel territorio italiano sia via terra, mediante trasporto su gomma, sia soprattutto attraverso vettori aerei e marittimi, potendo contare su stabili appoggi logistici da parte di diversi soggetti in servizio presso alcuni scali portuali e aeroportuali

In particolare, il sodalizio criminale poteva contare, nell'aeroporto di Fiumicino, sulla complicità di un agente della Polaria e su soggetti che operavano in un'impresa di pulizie, e nel porto di Salerno su un dipendente di una società addetta alla movimentazione di container. Numerosi gli interventi di Polizia di Stato e Guardia di Finanza nel corso delle indagini, per un totale di 93 chili di cocaina e 930 chili di hashish sequestrati, che immessi sul mercato avrebbero fruttato quasi 20 milioni di euro.

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