Una delegazione ha consegnato ieri alla Commissione di Bruxelles per le Petizioni le 32mila firme raccolte per chiedere che anche in Italia, come in tutti gli altri Paesi europei, le persone che si curano in ambito domestico di un familiare non vengano abbandonate a loro stesse e possano godere dei diritti garantiti ad ogni altro cittadino
Tre valige cariche di impegno, speranze, aspettative e partecipazione sono arrivati ieri a Bruxelles. Tre trolley pieni di firme in calce alla petizione per il riconoscimento dei diritti dei "caregiver familari", quelle persone, cioè, interamente votate all'assistenza h 24 di un familiare affetto da una grave ed invalidante patologia, costretti a rinunciare ad una normale vita lavorativa per assicurare al proprio congiunto cure ed affetto a domicilio.
Le 32mila firme hanno viaggiato con Maria Simona Bellini da Roma, Maria Polizzi dei Castelli Romani e Cosimo Romeo da Locri, provincia di Reggio Calabria, che, a nome delle migliaia di cargiver familiari, le hanno consegnate al Vice Presidente della Commissione Petizioni, Pál CSÁKY.
Ma la lunga lotta prosegue. I familY caregiver hanno infatti intenzioni di proseguire con la raccolta di firme e su invito della stessa Commissione europea che invieranno mensilmente alla Commissione Petizioni. Non appena concessa l’ammissibilità della Petizione, la Commissione darà alla Petizione stessa un numero di protocollo ufficiale. A questo punto la Petizione verrà ufficialmente pubblicata sul sito della Commissione e sarà possibile, da parte di ogni cittadino UE che vorrà, dare il proprio sostegno online dopo la registrazione sul sito del Parlamento Europeo.