Al processo di primo grado in corso a Grosseto è stato il momento dell'arringa dell'avvocato Donato Laino. L'intervento proseguirà domani, la sentenza è attesa la prossima settimana
Un processo mediatico, più sul comandante che sul naufragio, nel quale la figura di Francesco Schettino è stata disegnata come quella del "perfetto codardo", un personaggio scelto ad hoc e "ghettizzato processualmente, messo in una condizione per cui le posizioni degli altri diventano sempre più marginali". Così l'avvocato Donato Laino, difensore dell'ex comandante della Concordia, nell'arringa del processo di primo grado in corso a Grosseto.
Secondo Laino, "non si è voluto coinvolgere il timoniere (l'indonesiano Jacob Rusli Bin, ndr), uno dei soggetti che scompare in questa storia", quando la sua vicenda, sottolinea il difensore, "è il fulcro", perché "è li che nasce la tragedia". L'intervento della difesa proseguirà anche domani, poi il 9 ci saranno le repliche e la prossima settimana la sentenza. Presente in aula anche Schettino, che 'assiste' il suo avvocato facendo partire le slide e i video della Difesa.