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Terni: 12 in manette, con bottino furti si costruivano ville in Albania

06 febbraio 2015 | 15.14
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Il tenore di vita dei 12 albanesi sottoposti a fermo da parte della procura di ternana con le accuse di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alle rapine, era – secondo gli elementi raccolti dalla polizia di Terni -modesto. Gli investigatori, le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri e dal capo della squadra mobile di Terni Francesco Petitti, hanno spiegato che i dodici, vivevano senza ostentazione per non dare nell’occhio, ma dalle indagini è emerso che quasi tutti stanno ristrutturando o costruendo la casa in Albania, costruzioni di ampia metratura e dotate di ogni comfort. In una telefonata, uno degli arrestati, il più pericoloso di tutti, parla con il padre della cappella di famiglia che stanno ultimando e per la quale hanno già speso una cifra estremamente alta.

E l’albanese in questione è un 34enne già arrestato per tentato omicidio nel 2001, quando ancora 20enne, durante una rapina in villa a Bergamo, aveva sottoposto una delle vittime a subire il macabro rituale della roulette russa, con la pistola appena rubata. Per quel fatto è per altre rapine, commesse in modo analogo, era stato condannato a 11 anni di reclusione. Un altro membro della sua famiglia, un fratello, è invece l’albanese ucciso nel dicembre 2013 a Brescia da un colpo di fucile sparato dal proprietario di una casa che era andato a svaligiare. (segue)

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