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Istat: mons. Paglia, Italia va indietro, su politiche nascite serve sussulto

12 febbraio 2015 | 14.16
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Per il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, i dati Istat fotografano "un'Italia che va indietro, persa in una cultura individualista e rassegnata che guarda solo al presente e teme il futuro"

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I dati Istat che registrano un crollo delle nascite, nel 2014, mai così basso dall'Unità d'Italia in poi, "devono far riflettere molto. Come non preoccuparsi per un'Italia che non solo non va avanti ma va indietro, e non solo di qualche decennio ma di qualche secolo?". E' quanto si chiede monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, commentando all'Adnkronos i 'numeri' diffusi oggi dall'istituto di statistica. Da qui il monito: "serve un sussulto spirituale e culturale che allontani e vinca la paura del futuro".

"Credo sia indispensabile che il tema della famiglia e della generatività - prosegue - venga con urgenza, anzi con prepotenza, rimesso al centro della preoccupazione dell'intera società italiana in tutte le sue articolazioni". Quanto alle responsabilità, secondo monsignor Paglia, di fronte a un "fenomeno così plateale, tutti, nessuno escluso, è responsabile; certamente in maniera diversa, ma non c'è dubbio che c'è una cultura rassegnata che richiede dunque la riproposizione di un sogno. Siamo di fronte - aggiunge - a una cultura individualista che porta a pensare solo al presente, una cultura politica tesa a dimenticare i problemi centrali della società".

Per questo - ammonisce il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia - "è necessario un sussulto spirituale e culturale che allontani e vinca la paura del futuro e immetta e aiuti l'affermarsi di una speranza che è più forte di tutti i problemi", da quelli economici a quelli sociali. Perchè una nuova energia se è forte e generosa- conclude - è irresistibile".

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