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Lecce: rissa durante raduno nazionale Casapound, 12 obblighi dimora

16 febbraio 2015 | 12.17
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Sono stati notificati dagli agenti della Digos della Questura di Lecce a carico di altrettante persone che avrebbero partecipato a una rissa nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 settembre dell'anno scorso nei giorni in cui si teneva nella vicina Surbo, il raduno nazionale del gruppo di estrema destra

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Dodici provvedimenti di obbligo di dimora sono stati notificati da agenti della Digos della Questura di Lecce a carico di altrettante persone che avrebbero partecipato a una rissa nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 settembre dell'anno scorso nei giorni in cui si teneva nella vicina Surbo, il raduno nazionale di Casapound.

Il confronto violento avvenne in una traversa della centralissima piazza Sant'Oronzo tra due gruppi contrapposti: otto di loro appartenenti a Casapound e quattro frequentatori del centro antagonista 'Binario 68 occupato' (VIDEO). L'accusa è di rissa aggravata. L'obbligo di dimora è giunto dopo il deferimento all'autorità giudiziaria.

Lo scorso 28 gennaio è stato notificato un decreto di conclusione delle indagini preliminari a 38 appartenenti all'area politica antagonista, provenienti anche da altre province, che il pomeriggio del 6 settembre diedero vita ad una contro manifestazione con corteo non autorizzato che attraversò numerose vie del capoluogo salentino.

I partecipanti alla maxi-rissa notturna vicino a piazza sant'Oronzo (secondo testimoni vi parteciparono una settantina di persone) non furono fermati subito perché, quando le forze dell'ordine giunsero nella zona, erano tutti fuggiti. I poliziotti trovarono solo i segni lasciati: macchie di sangue, arredi danneggiati, pietre, cocci di bottiglia.

La manifestazione di Casapound si tenne a Surbo tra il 5 e il 7 settembre. Parteciparono circa 400 militanti. In concomitanza gruppi antagonisti e anarchici provenienti anche da altre province misero in atto una serie di contromanifestazioni alcune delle quali con comportamenti penalmente rilevanti, compresi danneggiamenti e occupazione per oltre un'ora della stazione ferroviaria. La Digos ha tenuto informata delle indagini la direzione centrale della polizia di prevenzione che ha coordinato le Digos di Lecce, Arezzo, Bologna, Lucca, Milano, Parma, Pistoia, Roma e Torino, tutte interessate alla notifica delle misure cautelari.

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