La donna le consentiva di uscire solo accompagnata da lei. I Carabinieri hanno trovato la ragazza in una camera chiusa con un chiavistello esterno ed evidenti tumefazioni al volto e alla testa: quando l'hanno liberata, è scoppiata in lacrime. Alla madre contestate le accuse di maltrattamento e sequestro di persona
Teneva la figlia segregata in casa e non le consentiva di uscire se non accompagnata da lei. I carabinieri hanno arrestato la madre della giovane, una donna romena residente a Zungri nel vibonese, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona.
Quando i militari hanno controllato la loro abitazione, hanno visto che non solo la figlia era chiusa in una camera a chiave con nessuna possibilità di uscire se non aprendo il chiavistello esterno, ma presentava anche evidenti tumefazioni al volto e alla testa.
Alla vista degli uomini che l’hanno liberata, la ragazza è scoppiata in un pianto liberatorio denunciando i maltrattamenti e il sequestro di persona da parte della mamma; visitata dai medici dell’ospedale di Vibo Valentia è stata giudicata guaribile in dieci giorni.