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Palermo: arrestato Helg mentre prende tangente

03 marzo 2015 | 10.13
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Denunciato da un imprenditore prima nega, poi incastrato da una registrazione si difende: "Ho la casa pignorata e problemi economici seri". Il Gip del Tribunale di Palermo non ha ancora fissato l'udienza di convalida, il legale difensore chiede gli arresti domiciliari. Il procuratore capo Lo Voi: segnale importante fiducia nella giustizia

Palermo: arrestato Helg mentre prende tangente

La richiesta per veder rinnovato il contratto di affitto all'aeroporto di Palermo era: subito cinquantamila euro in contanti, poi rate mensili da diecimila garantite dalla consegna di un assegno sempre di cinquantamila euro. Complessivamente centomila euro. Alla fine di euro ne ha intascati 30mila, accompagnati dall'assegno di 70mila. Il tutto avvenuto pochi istanti prima dell'arrivo dei Carabinieri, avvertiti dall'imprenditore costretto a pagare il 'pizzo' e registi dell'operazione. Così ieri sera è finito in carcere Roberto Helg, 79 anni, presidente della Camera di commercio di Palermo. In realtà messo nei guai per il suo ruolo di vicepresidente della Gesap, la società di gestione dell'aeroporto 'Falcone-Borsellino di Palermo. (Guarda il video)

E' in questa veste infatti che aveva chiesto il pagamento di una tangente ad un esercente del settore della ristorazione, affittuario di uno degli spazi commerciali dell’aerostazione e rivoltosi a lui per ottenere la proroga triennale del contratto a condizioni favorevoli.

Finito in manette e trasferito nel carcere 'Pagliarelli' del capoluogo siciliano, nel primo interrogatorio avvenuto nella notte Helg inizialmente ha cercato di respingere le accuse. Poi, quando i magistrati gli hanno fatto ascoltare la registrazione della conversazione con la sua vittima, non ha potuto che ammettere tutto. "L'ho fatto per bisogno, ho la casa pignorata e ho problemi economici. Problemi molto seri", è stata la sua giustificazione.

Ora si attende l'udienza per la convalida del fermo, non ha ancora fissata dal gip, mentre il difensore, Fabio Lanfranca, che al momento è fuori Palermo, ha già fatto pervenire ai giudici la richiesta di arresti domiciliari, perchè il suo assistito è "affetto da una cardiopatia".

Mai assente ad un convegno sull'antimafia, sempre schierato con la legalità e contro il pizzo, eletto nel '97 per la prima volta presidente della Federazione provinciale del Commercio, del Turismo e dei Servizi di Palermo, successivamente Helg aveva cumulato varie cariche, tra cui anche la presidenza di Confcommercio, e lo scorso dicembre era stato al centro di una polemica con Confindustria di Palermo. Di fronte ad un'intervista rilasciata dal delegato per la legalità, Giuseppe Todaro, in cui sosteneva che che il 90% dei commercianti di Palermo "pagano il pizzo", Helg aveva replicato con un secco: "Non è vero".

Insomma un paladino della legalità e dell'antimafia, ma, nota il procuratore capo del capoluogo siciliano, Franco Lo Voi, "purtroppo a Palermo succede anche questo...".In ogni caso "è un segnale importante che un imprenditore abbia deciso spontaneamente di denunciare e di collaborare. Inoltre è importante che ci sia stata, grazie ai Carabinieri e alla Procura, una immediata risposta. Noi continuiamo a lavorare e a perseguire ogni forma di malaffare e la collaborazione dei cittadini è fondamentale". A coordinare l'inchiesta il procuratore aggiunto Bernardo Betralia e i pm Claudia Ferrari e Luca Battinieri.

L'imprenditore che ha deciso di denunciare Helg è il gestore della pasticceria Palazzolo, che ha un punto vendita all'aeroporto di Palermo. L'uomo venerdì scorso si è presentato ai Carabinieri denunciando di aver ricevuto la richiesta di una tangente da 100mila euro per accelerare la pratica per il rinnovo del contratto di locazione. "Proprio da lui, uomo della legalità non me lo aspettavo -ha detto agli inquirenti visibilmente agitato- sono esterrefatto, ecco perché sono qui".

A quel punto i militari dell'Arma hanno organizzato la consegna del denaro. Trentamila euro in contanti e un assegno di 70.000 euro a garanzia del pagamento di 10.000 euro al mese. Quindi è scattata la trappola.

Numerosi naturalmente i commenti e le reazioni politiche. "L'arresto di Roberto Helg impone una domanda urgente e rigorosa su cosa sia diventato oggi il fronte antimafia in Italia e su come abbia prodotto e protetto troppe carriere e troppi spazi di impunità", afferma il vicepresidente della commissione parlamentare Antimafia Claudio Fava. "É chiaro che le Camere di commercio sono diventate delle zone franche, senza nessun controllo e non e' solo la politica a dovere rispondere di questa situazione", sostiene il deputato di Sel Erasmo Palazzotto.

"A nome di tutti i testimoni di giustizia, chiedo a questo signore che risponde al nome di Roberto Helg, prima di ogni cosa, di chiedere scusa a tutti gli italiani per averci presi in giro in un questo modo", afferma Valeria Grasso, chiedendo anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ritirare "immediatamente, data la flagranza del reato, il titolo commendatore Ordine al Merito della Repubblica".

Intanto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dato mandato all'avvocatura comunale per la costituzione di parte civile, "ove ciò dovesse essere processualmente possibile", contro il presidente della Camera di Commercio di Palermo, Roberto Helg. Infine Confcommercio di Palermo ha convocato d'urgenza la Giunta esecutiva per assumere "gli eventuali necessari provvedimenti" dopo l'arresto di Helg.

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