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Attentato sventato a Fondi, arrestato in Spagna il mandante /Le intercettazioni

05 marzo 2015 | 13.42
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L'attacco dinamitardo pianificato a danno di un'attività commerciale avrebbe potuto provocare una strage. A ridosso del bersaglio c'era infatti un distributore di carburanti molto frequentato dai cittadini

Su segnalazione del Gico della Guardia di Finanza di Bari e su ordine di mandato di arresto europeo della Procura della Repubblica di Trani, la polizia spagnola ha arrestato in Spagna, ad Almeria, il presunto mandante di un attentato dinamitardo che è stato sventato nella scorsa estate a Fondi (Latina) e che avrebbe potuto provocare una strage.

E' ora in carcere Salvatore D'Angiò, originario della provincia di Latina, residente nel Paese iberico, e sono state avviate le procedure di consegna del detenuto all'Italia da parte delle autorità giudiziarie. Per questa vicenda sono già stati eseguiti altri quattro provvedimenti cautelari, nell'ambito dell'inchiesta delle Fiamme gialle di Bari.

Tutto è partito nella notte tra il 14 ed il 15 agosto quando a Molfetta fu intercettato e sequestrato un carico di un chilogrammo di Tbt (tritolo a scaglie), occultato all'interno di un'autovettura con un rumeno e un albanese di 28 anni a bordo, in procinto di partire per compiere l'attentato dinamitardo a danno di un'attività commerciale a Fondi. Le conseguenze sarebbero state sicuramente gravi in quanto a ridosso del bersaglio c'è un distributore di carburanti molto frequentato dai cittadini.

Il tritolo era compresso in una scatola di ferro, con detonatore a miccia, e le schegge avrebbero potuto essere proiettate in un vasto raggio di azione. Dopo l'arresto dei due stranieri in flagranza di reato, sono stati individuati e sottoposti a misure cautelari altri due responsabili, un albanese 27enne e il molfettese Corrado D'Agostino, 38enne, altro personaggio chiave dell'inchiesta e uomo di fiducia di D'Angiò.

Quest'ultimo è indicato nell'attività investigativa come il mandante è risulterebbe già coinvolto in importanti indagini relative a traffici internazionali di sostanze stupefacenti destinate anche a cosche mafiose siciliane. Con il suo arresto si è chiuso il cerchio sullo sventato attentato con il tritolo. L'inchiesta si è avvalsa anche di intercettazioni.

Particolarmente inquietanti i propositi paventati da D'Agostino che, incalzato da D'Angiò, deluso per non aver letto sugli organi di informazioni notizie circa l'attentato commissionato, rassicurava il suo referente circa il proposito di compiere a breve un'azione criminale ancora più eclatante e clamorosa.

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