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Scuola: avanza rivoluzione digitale, Miur lancia primo Hackaton

05 marzo 2015 | 13.58
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Si chiama H-Ack School e il primo raduno di informatici e studenti si terrà a Milano il 17 e 18 marzo all’interno del Gec 2015-Global Entrepreneurship Congress. Il ministro: "Prepariamo i ragazzi del futuro"

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Avanza la rivoluzione digitale e dell'innovazione nella scuola italiana. E arriva il primo hackaton per stimolare l'attitudine all'imprenditorialità dei giovani. Battezzato H-Ack school @ gec2015, il primo hackaton della scuola italiana "da grande voglio fare … l’innovatore!" è promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con Meta-Group e H-Farm. "Con La Buona Scuola stiamo rimettendo gli studenti e i docenti al centro della scuola. Stiamo aggiornando l’offerta formativa per costruire un sistema scolastico in grado di preparare al futuro" afferma la titolare del Miur Stefania Giannini. H-Ack School si terrà il 17 e 18 marzo prossimi, all’interno del Gec 2015 - Global Entrepreneurship Congress - Congresso mondiale dell’imprenditorialità. E sarà, sottolinea il Miur, "una gara di idee che vede protagonisti gli studenti". A sostenere il primo 'raduno' degli informatici mirato alla scuola italiana sono H-Farm, la piattaforma digitale nata con l’obiettivo di aiutare neo imprenditori nel lancio di iniziative nel settore digital/It, e Meta Group, gruppo internazionale incaricato dell’organizzazione del Congresso e da sempre dedito alla creazione e alla crescita di imprese ad alta intensità di conoscenza.

Obiettivo di H-Ack School è stimolare l’attitudine all’imprenditorialità dei ragazzi italiani, generare in loro maggiore fiducia nelle proprie capacità e idee. Ma anche misurarli su sfide legate al design di soluzioni digitali e al loro marketing. I partecipanti avranno la possibilità di lavorare fianco a fianco con i maggiori esperti mondiali di startup e impresa. Per questo è stato scelto il format H-Ack, ideato da H-Farm, perché in grado di avvicinare i giovani al mondo delle imprese e del lavoro in modo innovativo. H-Ack School sarà una due giorni di lavoro in cui i ragazzi, divisi in team eterogenei, dovranno lavorare a soluzioni volte a favorire la digitalizzazione degli strumenti didattici e contribuire alla semplificazione dei processi interni alle scuole. I progetti presentati, potranno riguardare, spiega il Miur, qualunque tema legato al Piano #LaBuonaScuola, come ad esempio alternanza, scuola-lavoro, scuole aperte, laboratori, nuove alfabetizzazioni, pensiero computazionale, coinvolgimento su Expo2015. H-Ack School, evidenzia ancora il Miur, "rappresenta una formula veloce, ma allo stesso tempo concreta, per favorire un primo passo nella direzione indicata nel Piano", far dialogare cioè il mondo delle imprese - non solo digitali- con quello della scuola.

Con la Buona Scuola, sottolinea Giannini, "il cambio di paradigma consiste nel passaggio dal 'sapere' al 'saper fare': l'H-Ack School rientra in questa logica". "Anche grazie all’esperienza della due giorni al Gec -spiega il ministro- pensiamo di costruire materiali didattici sull’imprenditorialità che, a partire dal prossimo anno scolastico, potranno essere messi a disposizione delle scuole italiane". All’iniziativa parteciperanno 600 studenti del penultimo anno della scuola secondaria superiore; 150 docenti, 15 mentor provenienti da H-Farm, startupper di successo e investitori selezionati dalla Meta Group, accompagneranno i ragazzi durante tutte le fasi dell’hackathon che si svolgerà presso il Mi.Co., il centro congressi milanese che ospita l’edizione 2015 del Gec. "Le potenzialità di questo evento sono incredibili -osserva Anna Amati, vicepresidente di Meta Group e coordinatrice del Gec 2015- e H-Ack School è l'esempio virtuoso dell’innesco di processi innovativi di carattere partecipativo, in cui gli attori protagonisti diventano attivi nella costruzione ed evoluzione del mondo in cui andranno ad agire, studiare, lavorare, produrre". "Senza dimenticare -aggiunge- che in questo modo si trova soluzione a tre problematiche attuali: il mismatching, in cui scuola e aziende trovano difficoltà nell’interazione, l’applicazione delle conoscenze digitali ad un mondo reale, lo stimolo all’autoimprenditorialità".

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