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Sette anni per dire grazie al medico che le ha ridato il sorriso, dall'Africa la storia di una bimba curata dai Flying doctors

06 marzo 2015 | 11.15
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Sono i 'dottori volanti' di Amref , un gruppo di medici che ha deciso di portare la propria esperienza dove ce n'è più bisogno: ogni anno eseguono 1.500 interventi chirurgici la maggior parte su bambini e adolescenti con labbro leporino e alterazioni del palato

Sette anni per dire grazie al medico che le ha ridato il sorriso, dall'Africa la storia di una bimba curata dai Flying doctors

Viaggiano nelle zone più remote di Kenya, Uganda, Sud Sudan, Tanzania e altri Paesi africani, per restituire il sorriso e la speranza a bambini e giovani con deformità del palato. Sono i 'dottori volanti' di Amref , un gruppo di medici che ha deciso di portare la propria esperienza dove ce n'è più bisogno: ogni anno eseguono 1.500 interventi chirurgici, la maggior parte su bambini e adolescenti con labbro leporino e alterazioni del palato.

"Sono molte le storie che in questi anni mi sono rimaste nel cuore. Ma ne ricordo una in particolare: quella di una bimba e di sua mamma che hanno atteso sette anni per dirmi grazie", confida all'Adnkronos Salute il Flying doctor Asrat Mengiste.

"Il problema dell'Africa - sottolinea l'esperto, in Italia per una settimana - è che le risorse sanitarie sono limitate e concentrate nelle grandi aree urbane, ma solo una minoranza di persone vive in queste zone, mentre in quelle rurali non ci sono specialisti. Noi colmiamo questo gap portando gli operatori dove servono". Il tutto grazie a piccoli aerei, 8 veivoli leggeri, che visitano da due a sei volte l'anno ciascuno dei 150 ospedali rurali inclusi nel progetto, localizzati in zone remote di Kenya, Uganda, Sud Sudan, Tanzania, Etiopia, Somalia, Ruanda, Burundi e Repubblica Democratica dei Congo.

"Personalmente - racconta - accumulo circa 40 settimane di visite l'anno, ho operato pazienti in 40 Paesi africani, attraverso questo programma, e continuo a farlo. Sono ormai 11 anni che sono coinvolto nel programma dei Flying doctors di Amref. Oggi correggo le disabilità facciali grazie alla chirurgia e la maggior parte dei miei pazienti è costituita da bambini. In particolare, il 75% dei miei casi è composto da bimbi nati con labiopalatoschisi o varie deformità".

Dai suoi viaggi Mengiste ha portato con sé il ricordo di molti volti, fra cui quello "di una bambina con la labiopalatoschisi, operata quando aveva 3 anni". "Dopo 7 anni - prosegue - quando sono tornato nell'ospedale dove avevo fatto l'intervento, c'era una lunga fila di bambini con problemi al palato e al labbro da operare. Ma c'era anche una bimba di 10 anni con la sua mamma: il palato della piccola era perfetto e lei aveva solo un piccolissimo segno sul labbro. Non volevo neanche visitarla, ma quando ho chiesto alla mamma come mai avesse portato la sua bambina da me, lei ha insistito per parlarmi e mi ha mostrato una foto della figlia a 3 anni, prima della chirurgia. Mi ha detto che erano anni che mi aspettava, solo per dirmi grazie. E questo dopo 7 anni".

Insomma, quelli dei Flying doctors sono interventi che trasformano un bambino e gli cambiano la vita. "Ci sono stante storie che potrei raccontare". Mengiste si rivolge poi ai medici italiani: "Il mondo ormai è un piccolo villaggio, il dono migliore che potete fare a un vostro collega" africano "è quello di condividere con lui le vostre competenze e abilità. Come si dice, meglio insegnare a pescare piuttosto che dare del pesce".

"Apprezzerei che gli specialisti" italiani "venissero come volontari a passare un po' di tempo in Africa, non solo per aiutare le persone bisognose e davvero disperate, ma anche per insegnare a noi come trattare al meglio i nostri pazienti. Sono andato in molte università a imparare le tecniche chirurgiche, ma il massimo l'ho appreso da medici europei e americani espatriati. Facendo questo davvero si contribuisce alla sanità in Africa".

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