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Gay: Equality, Tar Lazio 'boccia' competenza prefetti su matrimoni

09 marzo 2015 | 18.16
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Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro delle Unioni Civili del Comune di Roma. Il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico all'Adnkronos: Non possiamo affidarci, in questa materia, alle sentenze dei Tar e dei tribunali, serve una legge". La Cronologia

Gay: Equality, Tar Lazio 'boccia' competenza prefetti su matrimoni

L'annullamento delle trascrizioni delle nozze gay celebrate all’estero può arrivare solo dal tribunale civile. A stabilirlo è il Tar del Lazio che ha accolto il ricorso di alcune coppie contro l'annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all'estero nel registro dell'Unioni Civili del Comune di Roma.

Lo scorso ottobre 16 coppie gay a Roma avevano trascritto in Campidoglio nel registro dell’anagrafe le nozze contratte all’estero, alla presenza del sindaco Ignazio Marino. Subito era scoppiata la polemica e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, aveva invitato i prefetti di tutti i Comuni che stavano procedendo in tal senso ad annullare le trascrizioni.

"Non possiamo affidarci, in questa materia, alle sentenze dei Tar e dei tribunali, peraltro impugnabili fino alla Corte di Giustizia europea: serve una legge" per regolare i vincoli derivanti da un matrimonio, che sia etero o omosessuale. Lo afferma il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, commentando all'Adnkronos la sentenza del Tar.

"I prefetti -aggiunge Bubbico- hanno l'obbligo di presidiare il rispetto delle norme. La questione politica è invece altra cosa, e non è un caso che in molte situazioni del genere -dice riferendosi alla trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso- i sindaci abbiano deciso di prenderne atto in un registro parallelo. Ma l'ordinamento giuridico non può essere modificato con atti unilaterali o di natura discrezionale: diversamente vivremmo in una Babele".

Quindi "serve una legge, perché si possa agire in completa tranquillità rispetto ai vincoli che si assumono. Ben venga un principio di ragionevolezza e di prudenza, ma pretendere di dargli rilevanza politica è altro conto: dobbiamo poter dare certezze -conclude- e solo la legge può farlo".

Soddisfatto Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia: "Il Tar del Lazio fa oggi finalmente giustizia: con una pronuncia storica ha stabilito che sono i tribunali a poter decidere sulla trascrizione dei matrimoni tra lo stesso sesso, e non i prefetti come invece vorrebbe il ministro dell'Interno, Angelino Alfano".

"Il tribunale amministrativo -afferma ancora Mancuso- dà ragione alle nostre posizioni, che continuiamo a ripetere da mesi: non è il governo titolare di questa materia, mentre sono invece i sindaci, per legge, responsabili degli uffici di stato civile e dell'anagrafe. Ci attendiamo ora -conclude Mancuso - che Alfano la smetta, una buona volta, di perseguitare i sindaci d'Italia".

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