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Speciale Papa: Fo/Baudo, stupiti dal suo linguaggio

11 marzo 2015 | 17.17
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L'attore premio Nobel per la Letteratura: "Mi ha impressionato appena l'ho sentito parlare". Il presentatore tv: "Un Pontefice internazional-popolare"

Speciale Papa: Fo/Baudo, stupiti dal suo linguaggio

La semplicità e al tempo stesso l'efficacia del suo linguaggio: è questa la caratteristica di Papa Francesco che unisce nel giudizio due grandi comunicatori, il drammaturgo e attore di teatro Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura, e il numero uno dei presentatori tv Pippo Baudo, sentiti dall'AdnKronos sui primi due anni di pontificato di Jorge Mario Bergoglio.

"Appena l'ho sentito parlare, sono subito rimasto impressionato dal suo linguaggio, inconsueto, che non aveva nulla di 'chiesastico', di paludato - confessa Dario Fo, spesso presentato o tacciato come campione di anticlericalismo - Papa Francesco Ha rotto ogni convenzionalità, si vede che ha letto i discorsi di San Francesco, anche quelli che erano stati censurati dalla Chiesa di allora... E' nemico di ogni autoreferenzialità, di ogni atteggiamento mercantilistico o affaristico, dentro e fuori il Vaticano, come dimostra la sua azione di pulizia e trasparenza dentro lo Ior".

Ricorda Fo: "L'hanno persino accusato di essere marxista, il massimo per un Papa! Speriamo che duri a lungo e che lo lascino andare avanti su questa strada coraggiosa che ha intrapreso con determinazione, con sana incoscienza oserei dire. E' un bel regalo che la Chiesa ha fatto a tutti, ai cattolici, agli altri credenti e anche agli atei come me. Davvero un bel regalo!".

Il presentatore tv, un Pontefice internazional-popolare

"Sono un ammiratore di Papa Francesco, che non cessa di sorprendermi e di stupirmi con il suo spirito battagliero - confessa a sua volta Pippo Baudo, che non ha mai nascosto la sua fede cristiana - E' un Papa internazional-popolare, se posso rispolverare in senso positivo una critica, quella di essere nazional-popolare, che mi era stata rivolta in passato. E' la maniera migliore di fare il Papa, perché parla a tutti, agli intellettuali come al popolo; e si fa capire e amare da tutti".

Inoltre, "è un Papa che 'spiazza', ha cambiato verso e stile alla Chiesa di oggi, coinvolgendola pienamente nelle questioni della modernità, nelle problematiche contemporanee, cui non si sottrae ma che anzi affronta apertamente: dal ruolo delle donne ai gay, dal celibato dei preti ai sacramenti per i divorziati. Sta dando alla Chiesa una enorme spinta verso la modernità".

Baudo sottolinea poi "la sua umiltà, lo stare assieme agli altri nel residence di Santa Marta, il suo non sentirsi Papa, direi quasi il suo 'non fare il Papa' ma piuttosto il papà del cristianesimo. Anzi, il suo venire costantemente incontro ai giovani ne fa quasi il nonno della Chiesa, un ruolo stupendo. Poi, è un uomo del Sud: la sua 'meridionalità', se mi è concesso dirlo da meridionale di un altro Sud, si riscontra nella gestualità, nella sua affettuosità, nella sua generosità, nella sua familiarità".

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