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Potenza: anziana uccisa perché intralciava matrimonio, due arresti

17 marzo 2015 | 17.22
LETTURA: 4 minuti

Risolto il giallo di Cersosimo, nel potentino. In manette una 44enne polacca e un connazionale suo complice: i due avrebbero ucciso l'anziana soffocandola con una busta di plastica perché d'intralcio alle nozze. Il delitto il 9 giugno del 2013, i due rintracciati dai Carabinieri a Monterotondo

Foto di repertorio (Infophoto)
Foto di repertorio (Infophoto)

I carabinieri della Compagnia di Lagonegro, coordinati dalla locale Procura, hanno arrestato a Monterotondo (Roma) una 40enne polacca e un connazionale di 44 anni, con l'accusa di avere ucciso in'anziana il 9 giugno del 2013 a Cersosimo, nel Potentino.

L'inchiesta è stata lunga e complessa. L'anziana fu trovata priva di vita nella sua abitazione ed inizialmente si pensò a cause naturali ma c'erano dubbi. Dall'autopsia, infatti, emerse un altro scenario. La donna era morta soffocata da una busta di plastica, quindi era stata uccisa. I particolari dell'attività investigativa sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa a Lagonegro. E' stato ricostruito il movente da cui emerge il ruolo centrale svolto dalla donna polacca: gli inquirenti, stando alla ricostruzione, ritengono che l'omicidio sia stato progettato dall'arrestata che aveva una relazione sentimentale con il figlio della stessa anziana con cui voleva creare una famiglia.

La vittima era contraria alla possibilità che il figlio potesse sposarsi con la straniera e per questo era ritenuta un intralcio. Per eseguire il piano entrò in scena, secondo l'accusa, il connazionale 44enne.

L'indagine è stata coordinata dal procuratore della Repubblica di Lagonegro, Vittorio Russo. Le indagini dei carabinieri, partendo dal risultato autoptico, si sono sviluppate con l'ascolto di possibili testimoni e con sopralluoghi.

L'accusa è di omicidio aggravato in concorso ed il provvedimento è stato emesso dal gip di Lagonegro, Claudio Scorza. Questa mattina gli indagati, rintracciati a Monterotondo in collaborazione con l'Arma territoriale, sono tratti in arresto ed associati alle Case circondariali di Rebibbia e Regina Coeli.

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